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Dalla dipendenza affettiva alla libertà di scelta

A partire da una riflessione sulla fine di una travagliata relazione personale, Andrea Serena nel libro Dalla dipendenza affettiva alla libertà di scelta, della Collana Voci dal cuore edita da Il giardino della cultura, indaga le contraddizioni della nostra esistenza e il modo in cui ci rapportiamo agli altri e al mondo che ci circonda. 

Concetto cardine del libro: cos’è la dipendenza affettiva? Non è altro che un sentimento derivante da una mancanza subita durante l’infanzia, che torna a tormentarci nella vita adulta.

Il principio della dipendenza affettiva parte dal rapporto che, da bambini, instauriamo coi nostri genitori: sono loro, durante la tenera età, i catalizzatori della nostra stabilità (o instabilità) emotiva. In una famiglia instabile, raggiungere la tranquillità risulta piuttosto complesso, e sono proprio la sofferenza e il dolore che ne derivano a renderci dipendenti affettivi.

Così come in un circolo vizioso: da un genitore infelice, che non ha mai risolto i propri traumi, ne consegue un bambino altrettanto ferito che, a sua volta, ripeterà lo stesso schema.

Se il rapporto con i genitori è il principio di tale disagio emotivo, quelli che instauriamo con i nostri partner ne è la diretta conseguenza.

E allora come rompere il cerchio? Acquisire consapevolezza è il primo passo verso la guarigione, ma il cammino per la meta passa attraverso l’amore e il dolore, che diventano due facce della stessa medaglia.

Fin dalle prime esperienze amorose, scegliamo partner che riesumano i traumi della nostra infanzia privandoci di qualsiasi forma di razionalità, ci leghiamo a loro in maniera viscerale e li rendiamo immediatamente il centro nevralgico della nostra vita.

Bloccati in una relazione tossica in cui non siamo più noi al comando, lasciamo che sia l’altro a guidarci in ogni passo, e ripetiamo con ogni partner, in maniera sistematica, sempre lo stesso schema.

Siamo allora destinati a soffrire senza possibilità di salvezza? La risposta dell’autore dona un senso di speranza.

La parola chiave per la guarigione è solo una: consapevolezza.

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