Ennio Morricone best of: dalla prima composizione per tromba (scritta a 6 anni) al premio Oscar per The Hateful Eight di Tarantino
Ennio Morricone, il compositore e maestro d’orchestra italiano che, con le sue colonne sonore, ha reso immortali numerosi film, da quelli del genere spaghetti western fino ai romance, passando per l’horror, la fantascienza e altro ancora, è morto a 91 anni.
Morricone, alcuni giorni fa, si era rotto il femore dopo una caduta. Ricoverato in ospedale, è deceduto durante la notte del 6 luglio 2020 in una clinica a Roma.
La sua dipartita è stata confermata dal suo avvocato, Giorgio Assumma.
Ennio Morricone: una vita spesa al servizio della musica
Nato il 10 novembre 1928 a Roma, Ennio Morricone iniziò a muovere i suoi primi passi nel mondo della musica con lo studio della tromba e, a sei anni, scrisse la sua prima composizione per questo strumento.
Studiò poi musica classica al Conservatorio di Santa Cecilia e, dopo la laurea, cominciò a comporre musica e a scrivere spartiti per il teatro e la radio.
Venne assunto come arrangiatore dall’etichetta RCA in Italia e, poco dopo, iniziò a scrivere anche per musicisti pop – le sue canzoni sono diventate presto hit per Paul Anka, Françoise Hardy e Demi Roussous e, in seguito, collaborò anche con i Pet Shop Boys.
Partecipò anche ad un lavoro d’avanguardia con il Gruppo di Improvvisazione di Nuova Consonanza, un collettivo di compositori sperimentali e di improvvisazione.
Ennio Morricone e l’ingresso trionfale nel mondo del cinema
Furono però le sue colonne sonore a renderlo più famoso e a fargli raggiungere (e varcare) anche le porte d’oro di Hollywood.
Iniziò a metà degli anni Cinquanta come ghostwriter per film accreditati ad altri, ma le sue collaborazioni con Luciano Salce, cominciate da Il Federale in poi, portarono tutte il suo nome.
Morricone scrisse melodie per quasi tutti i generi cinematografici e alcune delle sue colonne sonore sono forse persino più famose dei film per cui furono scritte.
Maddalena, film del 1971 di Jerzy Kawalerowicz, oggi è poco ricordato, ma i due pezzi scritti da Ennio Morricone per il film, come Maddalena e Chi mai, sono tra i più amati.
Chi mai, in Inghilterra, ha raggiunto anche la seconda posizione della Top 40 del Regno Unito dopo essere stata riutilizzata nella serie TV drammatica della BBC, The Life and Times of David Lloyd George.
Le sue partiture degli anni Sessanta, scritte per il regista Sergio Leone, aiutarono non solo un lunatico Clint Eastwood nella trilogia dei Dollari, ma in più furono enormi successi che arrivarono a definire il genere stesso dello spaghetti western: con le loro melodie sibilanti, la miscela di elementi sinfonici e i colpi di pistola e di chitarra, evocavano il mondo stesso del selvaggio West:
“La musica è indispensabile, perché i miei film potrebbero essere praticamente film muti, i dialoghi contano relativamente poco, quindi la musica sottolinea le azioni e i sentimenti ben più del dialogo” dichiarò una volta Sergio Leone a proposito delle musiche di Ennio Morricone.
Morricone, in una delle sue ultime interviste, aveva affermato che, tra i suoi lavori, il migliore era stato senza dubbio la colonna sonora per C’era una volta in America, film del 1984 di Sergio Leone.
Ennio Morricone e la sua collaborazione da Oscar con Quentin Tarantino
Quei film, ma soprattutto, quelle colonne sonore scritte e musicate da Ennio Morricone, ebbero una notevole influenza su Quentin Tarantino, che volle il compositore e maestro d’orchestra italiano per il suo western The Hateful Eight.
La colonna sonora di The Hateful Eight fece guadagnare a Morricone il suo primo Oscar per la migliore colonna sonora oltre a quello, già assegnatogli, per la carriera.
Tarantino usò anche la sua musica per Kill Bill, Bastardi senza gloria e Django Unchained. Morricone, per quest’ultima pellicola, scrisse anche di proprio pugno una canzone originale.
Ennio Morricone ha fatto spesso tournée per far conoscere i suoi lavori e, nel 2019, stava dirigendo ancora la sua orchestra.
Ha venduto più di 70 milioni di album in tutto il mondo e, oltre ai due premi Oscar, ha vinto anche quattro Grammy Awards e sei Baftas.
Il regista Edgar Wright, poche ore dopo la sua morte, gli ha reso omaggio su Twitter:
“Da dove cominciare con l’iconico compositore Ennio Morricone? Riusciva a trasformare un film medio in un must, un buon film in arte e un grande film in una leggenda. Non è stato mai fuori dal mio stereo per tutta la sua vita. Che eredità si lascia alle spalle. RIP.”
Di Francesca Orelli
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