Imprese: ecco quanto costa assumere la persona sbagliata

Milano, 18 settembre 2024 – Quanto costa un dipendente che, alla prova dei fatti e nonostante quando detto durante il colloquio di lavoro, non presenta le competenze necessarie per svolgere in modo efficace i propri compiti, rendendo indispensabile un importante investimento in formazione, oppure un nuovo processo di selezione del personale? E un collaboratore che non mostra nessuna proattività, o che presenta elementi caratteriali che rendono estremamente difficoltoso il suo inserimento nel team? O ancora, un dipendente che, poco dopo essere stato assunto, magari appena terminato il periodo di onboarding, decide di accettare un’altra proposta lavorativa?  Senza parlare dell’inserimento in squadra di un elemento che compromette l’equilibrio preesistente, portando a conflitti e inimicizie.

Un’assunzione sbagliata si può palesare in diversi modi: in tutti i casi, però, danneggia fortemente l’azienda. Selezionare e inserire una persona non adatta presenta costi a livello di processo di selezione, sapendo che l’azienda potrebbe essere costretta a ripetere l’intero iter. Ma pensiamo anche ai costi relativi all’inserimento e alla formazione della risorsa errata, al calo di produttività, ai danni sul morale degli altri dipendenti, all’aumento dei livelli di stress, alle eventuali brutte figure nei confronti dei clienti che vedono alternarsi velocemente dei contatti, e via dicendo.

“Quantificare con precisione l’impatto di un’assunzione non ottimale è una sfida complessa. Gli effetti si estendono ben oltre i costi diretti, influenzando dinamiche aziendali a lungo termine”, dice Carola Adami, esperta di selezione del personale, e fondatrice di Adami & Associati, società di selezione del personale.

Ci sono infatti diversi aspetti da considerare:

  1. Produttività: Non solo della risorsa in questione, ma dell’intero team.
  2. Cultura aziendale: L’inserimento di un elemento non allineato può alterare equilibri consolidati.
  3. Formazione: Risorse e tempo investiti potrebbero non portare ai risultati sperati.
  4. Reputazione: Sia interna che verso clienti e stakeholder.
  5. Opportunità mancate: Tempo ed energie dirottate da progetti potenzialmente redditizi.
Carola Adami, co-fondatrice di Adami & Associati

L’U.S. Department of Labor stima un costo minimo del 30% dello stipendio annuale, ma questa cifra potrebbe essere conservativa considerando gli effetti a cascata.

Come limitare i rischi di un’assunzione sbagliata

Ci sono diversi approcci per mitigare il rischio in tal senso:

  • Processi di selezione strutturati e multifase
  • Definizione chiara e dettagliata dei requisiti della posizione
  • Valutazione non solo delle competenze tecniche, ma anche del fit culturale
  • Periodi di prova e onboarding strutturati

“Un’assunzione è un investimento strategico. Richiede un approccio olistico che consideri l’ecosistema aziendale nel suo complesso”, conclude la fondatrice di Adami & Associati (www.adamiassociati.com).

La sfida per le aziende moderne è quindi quella di sviluppare strategie di selezione che vadano oltre la semplice corrispondenza di competenze, per creare sinergie durature e produttive.

Da comunicatistampa.net

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