Tsuchinshan-ATLAS: la cometa darà spettacolo nei nostri cieli?

C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS è la denominazione ufficiale di una cometa che potrebbe offrire uno spettacolo visibile nei nostri cieli anche a occhio nudo. Gli astronomi non amano in realtà porre l’accento su previsioni in questo senso e a ragion veduta poiché i fattori in gioco sono molteplici e non sarebbe corretto creare aspettative che potrebbero risultare eccessive. Ma riepiloghiamo la storia e le caratteristiche di questa cometa e in quale punto del cielo osservare.

La scoperta di Tsuchinshan-ATLAS risale all’inizio del 2023 e fu curiosamente avventurosa: individuata dall’osservatorio sulla Montagna Purpurea (Zijinshanin) in Cina, fu poi esclusa dall’elenco degli oggetti in attesa di conferma perché se ne persero le tracce; poche settimane dopo una cometa fu osservata nell’ambito dell’Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS), e si capì trattarsi dello stesso oggetto precedentemente visto dall’osservatorio cinese. Da qui la denominazione legata a entrambi gli osservatori/programmi di osservazione.

Tsuchinshan-ATLAS è una cometa non periodica: proviene dalla Nube di Oort (una sorta di sfera formata di oggetti come le comete e distante fra 0,3 e 1,5 anni luce da Sole) e si calcola completi un’orbita ogni 80.000 anni. È stato tuttavia paventato dagli astronomi il rischio che la cometa non sopravviva a questo passaggio: il perielio, il massimo avvicinamento al Sole, è previsto per il 27 settembre e l’azione della nostra stella rischia di sgretolare Tsuchinshan-ATLAS o comunque ridurla tanto da vanificare la possibilità di osservare il suo passaggio a occhio nudo.

Al suo massimo avvicinamento al Sole una cometa può dare grande spettacolo oppure disgregarsi

La sonda spaziale STEREO-A (una delle due sonde gemelle del programma Solar TErrestrial RElations Observatory) conferma però che al momento la cometa appare integra e la sua luminosità sta aumentando, con un accenno di coda e di chioma. In questo momento la sua magnitudine, ovvero la luminosità apparente, e +7: si trova cioè proprio al limite dell’osservabilità a occhio nudo, che solo in condizioni particolari e di buio assoluto può riguardare gli oggetti con magnitudine intorno a +8.

L’astronomo Qicheng Zhang dell’Osservatorio Lowell ritiene il picco della luminosità possa essere raggiunto il 9 ottobre con una magnitudine -3, grazie al fenomeno della diffusione in avanti (forward scattering) dovuto all’inclinazione, dal nostro punto di vista, della coda rispetto al Sole che potrebbe quindi farle raggiungere una magnitudine apparente paragonabile a quella del pianeta Venere.

Una coda di gas ionizzati si forma dalla parte opposta rispetto al Sole, a causa dei venti solari. Non è quindi “dietro” la cometa rispetto al suo moto come spesso erroneamente mostrato in televisione o al cinema. Una seconda e più tenue coda composta di polveri potrebbe seguire una cometa lungo la sua orbita, tendendo a una forma arcuata.

Spesso le comete hanno due code, ma quella più tenue non sempre è facilmente visibile

Tsuchinshan-ATLAS dovrebbe generare entrambe le code e quella formata di polveri una volta illuminata dal Sole potrebbe raggiungere una lunghezza notevole, estendendosi per parecchi gradi nel cielo, e risultare facilmente visibile. Per un paragone, la Luna piena ha una dimensione apparente di circa mezzo grado d’arco.

La speranza che la cometa risulti davvero ben visibile non è legata solo alla possibilità di assistere a un raro spettacolo della natura: gli interessi scientifici riguardano la composizione stessa delle comete, testimonianza dei primordi del sistema solare, e gli elementi che le compongono e il modo in cui reagiscono sotto l’influenza del vento e delle radiazioni solari possono dirci molto su come vengano plasmati anche altri corpi celesti come i pianeti stessi.

Naturalmente oggi la localizzazione precisa è ampiamente facilitata dalle app per smartphone, alcune molto utilizzate sono gratuite o addirittura open source. I momenti ideali per cercare di vedere la cometa, se le condizioni lo permetteranno, saranno la prima settimana di ottobre lungo l’orizzonte a est prima dell’alba, mentre nella seconda metà del mese a ovest dopo il tramonto. Prima e dopo (anche per diverse settimane) sarà possibile osservarla grazie a un buon binocolo o un piccolo telescopio.

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