23 Novembre 2024
E-Hemingway

Nelle nostre cantine e nei nostri garage, quanti oggetti ammucchiamo? In moderne scatole o in più stagionati bauli, ricordi e cianfrusaglie si fanno compagnia, fino a che qualcuno non decida di buttarli o di dargli una seconda chance. Come hanno fatto i proprietari del locale Sloopy Joe’s in Florida.

Per chi non lo sapesse, Sloopy Joe’s è uno dei locali in cui lo scrittore Ernest Hemingway ha trascorso ore ed ore, rilassandosi, cercando ispirazione e scrivendo: pare che qui abbia composto Avere o non avere.

Il baule ritrovato a Sloopy Joe’s

Ernest Hemingway era, in buona sostanza, di casa in questo locale, tanto da aver lasciato in deposito un baule contenente molto materiale personale. Gli allora proprietari misero il baule nel magazzino e, come spesso accade, è probabile che se ne siano dimenticati.

Ad ogni modo, nel 1962, un anno dopo la morte dello scrittore, Mary, l’ultima moglie, si ricordò del baule e, una volta visionato il contenuto, decise di tenere per sé alcuni oggetti e alcune lettere. Lasciò, invece, il baule, e gran parte del contenuto, a un amico perché lo distruggesse.

Così, fortunatamente non è stato perché in quel baule ci sono ricordi, lettere e appunti lasciati da uno dei più importanti scrittori della letteratura americana che permettono agli studiosi di capire molto di più sulla sua personalità.

Contenuti utili per approfondire la personalità di Hemingway

Ernest Hemingway era solito tenere da parte tantissime cose: nel baule sono stati infatti trovati gli oggetti più vari. Dalla un giornale specializzato sulla pesca ai biglietti delle corride, passando per alcuni dei racconti da lui scritti quando aveva dieci anni, il baule è un piccolo grande tesoro per gli studiosi.

Infatti, sono emersi dei racconti ancora inediti, ma anche frammenti di vita che permettono ai critici di approfondire la complicata psicologia dello scrittore. Molto interessanti sono, ad esempio, alcune pagine che lo scrittore simbolo della letteratura americana ha composto quando aveva 26 anni.

È ancora giovane, sta per pubblicare il romanzo “Fiesta”, ma la morte è già un pensiero ricorrente che merita alcune pagine di riflessione. Molto importanti sono le circostanze  che lo scrittore non abbia ancora vissuto gli orrori della Seconda Guerra Mondiale e che il padre non si sia ancora suicidato: secondo gli esperti, emerge la centralità e l’importanza della morte in Hemingway, ancora prima di alcuni drammatici eventi della vita.

Quel baule, insomma, rappresenta oggi una miniera che, aggiunta ai documenti e al materiale conservato presso le biblioteche, permette di tratteggiare con maggior precisione il profilo complicato di Hemingway.

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