23 Novembre 2024
atavola

La buona cucina e la letteratura sono solo due dei numerosi talenti che hanno reso celebre nel mondo il nostro Paese. Vi siete mai chiesti che piatto da asporto avrebbero ordinato i nostri più celebri scrittori, da Giacomo Leopardi ad Alessandro Manzoni, passando per Andrea Camilleri?

“Uber Eats”, società leader nel delivery, qualche tempo fa ha effettuato un sondaggio a tema e le risposte sono molto interessanti, sia per avere qualche spunto su cosa mettere in tavola stasera sia per sentire un po’ più umani i mostri sacri della nostra letteratura.

Riso per Giovanni Pascoli e Alessandro Manzoni

Giovanni Pascoli, secondo i risultati del sondaggio, avrebbe ordinato un saporito risotto, con fegatini, passata di pomodori, funghi e zafferano. Tipico piatto della sua zona, la Romagna, non sarebbe niente male per aprire una cena.

Sul riso avrebbe puntato anche Alessandro Manzoni: nel suo capolavoro “I Promessi Sposi”, Manzoni pone il cibo al centro della narrazione e, fra le varie vivande descritte, sarebbero i pani di riso il piatto che lo scrittore vorrebbe consumare.

La ricetta dei pani di riso prevede un impasto con orzo e segale, arricchito di erbe di prato amare e cortecce d’albero: un piatto decisamente insolito rispetto ai nostri standard moderni che, comunque, varrebbe la pena provare.

Lo scrittore Umberto Saba avrebbe puntato il dito sulle polpette al pomodoro, mentre non ci sono dubbi che Andrea Camilleri avrebbe ordinato o una caponatina di melanzane  o degli arancini che tanto piacciono al suo Commissario Montalbano.

Il formaggio sarebbe, invece, il cibo che avrebbe prenotato Italo Calvino, dopo averne a lungo scritto in “Palomar”; Gianni Rodari ha dato ampio spazio sia al pane che al pesce e, quindi, molto probabilmente ordinerebbe una pietanza con questi alimenti.

Un buon dolce per Giacomo Leopardi e il timballo per Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Passiamo ora dalla tavola di Grazia Deledda. La scrittrice ha sempre dato molta importanza al ruolo sociale dell’alimentazione: del resto, come non ricordare le pagine dedicate alla festa di Sant’Anastasio?

In occasione della feste, le famiglie si riunivano e condividevano pietanze ed alimenti, come salumi, affettati e focacce. Ecco, la scrittrice probabilmente ordinerebbe delle focacce per tutti, da spartire insieme.

Infine, Leopardi avrebbe richiesto della cioccolata, mentre Giuseppe Tomasi di Lampedusa avrebbe, senza ombra di dubbio, voluto un po’ del torreggiante timballo di maccheroni che tanto ha celebrato nel suo capolavoro, Il Gattopardo”, elemento distintivo della posizione sociale del principe Salina.

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