22 Novembre 2024
Biennale Cinema 2023

Nella sua ottantesima edizione, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia non ha portato solo tante nuove pellicole da vedere in anteprima, una valanga di premi e star nazionali e internazionali che hanno sfilato su Red Carpet del Lido di Venezia, ma anche una serie di polemiche e controversie particolarmente “rumorose” che hanno acceso i social per settimane.

Favino contro i film stranieri

La più chiacchierata è stata probabilmente quella relativa alle dichiarazioni di Pierfrancesco Favino (di cui abbiamo già parlato in un articolo completamente dedicato alle sue parole) sul film Ferrari e sulla mancata rappresentazione culturale italiana nei film statunitensi. Non avvalendosi di attori nostrani – ha affermato Favino – i lungometraggi a stelle e strisce ricadono in luoghi comuni e stereotipi antichi che portano sullo schermo una visione distorta e per nulla veritiera del Belpaese.

Priscilla

Sulla bocca di tutti è stata anche la proiezione di Priscilla, il biopic di Sofia Coppola tratto dall’autobiografia di Priscilla Presley del 1985 intitolata Elvis and Me. Nonostante la pellicola abbia debuttato col 94% su Rotten Tomatoes, non sono mancate le critiche di chi ha definito Priscilla irrispettoso nei confronti della memoria di Elvis Presley.

Inevitabilmente, è tornata a far discutere la differenza d’età che separava Elvis e Priscilla, che iniziarono a frequentarsi quando lei era ancora un’adolescente (14 anni), mentre lui era già un adulto (24). E così il lungometraggio di Coppola ha portato a galla domande piuttosto complessa: è realmente possibile separare l’arte dall’artista oppure entrano in gioco credenze e codici morali che inevitabilmente ci influenzano?

Woody Allen

Un discorso simile si può applicare alla presenza al Festival di Venezia di Woody Allen, fuori concorso con la commedia “Coup de Chance”. Com’è noto, il nome di Woody Allen è legato a due scandali: le accuse di molestie da parte della figlia adottiva Dylan Farrow e il matrimonio con Soon Yi Previn, figlia dell’allora compagna Mia Farrow.

Al lido di Venezia, il regista è stato accolto sul red carpet da un gruppo di contestatrici all’urlo di “spegnete i riflettori sugli stupratori”.

Gabriel Guevara

Situazione piuttosto pesante è stata anche quella di Gabriel Guevara, arrestato durante la Mostra del Cinema di Venezia a causa di un mandato di cattura internazionale per una presunta violenza sessuale avvenuta in Francia.

Ludovica Coscione

A dettare scalpore sui social è stato anche un articolo di Vanity Fair dedicato ai look delle star che hanno sfilato sul red carpet durante l’evento. Tra i commenti del giornalista Federico Rocca non è passato inosservato uno relativo all’attrice Ludovica Coscione al limite del bodyshaming.

Lo spacco laterale del vestito ha portato il giornalista a commentare così: “Quando il cognome gioca col tuo inconscio. Voto 4” facendo riferimento a un presunto sovrappeso dell’attrice. Naturalmente, il commento è andato virale e su Twitter centinaia di utenti si sono scagliati contro l’articolista.

Un’edizione particolare, quella di Venezia 80, che probabilmente ricorderemo più per le controversie che per l’apporto al mondo del cinema.

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