PMI, investimenti e distretti: le sfide dell’Italia per una space economy competitiva
Vittorio Veneto, 28 marzo 2025 – Si è tenuto ieri sera presso l’Aula Civica Museo della Battaglia l’incontro “Geopolitica e Geoeconomia dello Spazio“, un appuntamento promosso da Vittorio Veneto in Azione per approfondire il ruolo strategico ed economico dello spazio a livello nazionale e internazionale.
All’evento hanno partecipato figure di primo piano nel settore, tra cui Alessandro Sannini, investitore di private equity ed esperto di politiche ed economia spaziale, Marcello Spagnulo, consigliere scientifico di LIMES ed esperto di geopolitica, Veronica La Regina, Space Mentor a livello internazionale, l’On. Giulia Pastorella, componente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati, e l’On. Andrea Mascaretti, presidente dell’intergruppo parlamentare sulla Space Economy.
Nel corso della serata sono emersi importanti spunti di riflessione sul futuro del settore spaziale italiano e sul ruolo del Veneto in questa evoluzione.
Alessandro Sannini ha sottolineato a margine del seguitissimo evento l’importanza del sostegno alle PMI e agli operatori finanziari privati nel rafforzamento della space economy, evidenziando aspetti strategici e operativi cruciali per il settore:
“In questi giorni ci sono state le audizioni al Senato per promulgare la Legge dello Spazio, in cui si sono avvicendate aziende di eccellenza come Qascom e Argotec. Sono molto in linea con quanto dichiarato da David Avino sulla necessità di ‘ricordarsi’ di più delle PMI, che non devono essere viste solo come una filiera di fornitori, ma come una risorsa di innovazione. Questo è un cambio di paradigma essenziale: senza una rete di PMI solide e supportate, non possiamo pensare a un’industria spaziale competitiva e autonoma a livello europeo. Le PMI sono spesso la spina dorsale dell’innovazione tecnologica, e il loro contributo non può essere limitato a una semplice catena di subfornitura, ma deve essere valorizzato come parte integrante di un ecosistema capace di generare valore su scala internazionale.
Da questo dipende la crescita del settore ed è fondamentale sostenere sia gli operatori di capitale di rischio che quelli di debito privato, affinché le imprese possano avere accesso a risorse finanziarie in modo più strutturato e strategico. Non possiamo limitarci a iniziative sporadiche di finanziamento pubblico, serve un coinvolgimento strutturale del venture capital e del private equity per garantire la crescita di aziende ad alto potenziale tecnologico. È necessario creare strumenti finanziari più efficaci e mirati, che possano sostenere lo sviluppo di startup e scale-up del settore spaziale attraverso un mix di capitali privati e pubblici”, ha commentato Sannini.
“Senza un sistema finanziario adeguato, molte PMI innovative rischiano di non riuscire a scalare il mercato internazionale. Ecco perché bisogna ripensare il ruolo dei distretti e dei cluster industriali, che in Italia non sono ancora strutturati in maniera sufficientemente efficace per rispondere alle sfide del mercato globale. Bisogna ispirarsi ai modelli esteri, creando ecosistemi più integrati tra ricerca, industria e finanza, capaci di abbattere le asimmetrie informative e favorire l’accesso a opportunità internazionali.
Un esempio su cui riflettere è quello della Francia e della Germania, che hanno creato vere e proprie reti di cooperazione tra aziende, istituzioni e investitori, garantendo una maggiore competitività delle proprie industrie.
Il Veneto, in particolare, ha un potenziale enorme: può diventare un hub per l’industria spaziale grazie alla sua storica capacità manifatturiera e alla presenza di una filiera OEM consolidata. Sarebbe strategico lavorare per attrarre nuove strutture produttive, anche straniere, che possano sfruttare queste competenze a chilometri zero, creando un polo di innovazione e competitività di respiro europeo. Le sinergie con il settore aerospaziale e con la difesa potrebbero dare vita a nuovi comparti di eccellenza, in grado di generare valore e occupazione qualificata”, ha commentato ancora Alessandro Sannini.
L’evento ha messo in evidenza come il settore spaziale rappresenti una frontiera strategica per l’Italia, con ampie possibilità di crescita sia a livello industriale che finanziario.
L’intento dell’incontro è stato quello di aprire la strada a nuove opportunità di collaborazione tra imprese, istituzioni e investitori, confermando l’importanza di un approccio sistemico e integrato per il futuro della space economy italiana.
Da comunicatistampa.net ricevuto e pubblicato