Leadership: le nuove regole per guidare con successo i team ibridi
Milano, 22 gennaio 2025 – L’adozione dello smart working da parte di numerose aziende ha trasformato radicalmente i ruoli di leadership, portando in primo piano la gestione dei team ibridi. Secondo l’ultimo Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, l’87% dei top manager ha dovuto acquisire nuove competenze per adattarsi al lavoro ibrido.
La capacità di guidare team distribuiti si è rivelata cruciale anche per la retention dei talenti. Le aziende che hanno ripensato i propri modelli di leadership hanno registrato un turnover inferiore del 35% nelle posizioni di vertice rispetto a quelle rimaste ancorate a modelli tradizionali.
“Stiamo assistendo a una ridefinizione delle competenze richieste ai profili executive,” spiega Carola Adami, fondatrice di Adami & Associati (www.adamiassociati.com), società internazionale di head hunting specializzata nella selezione di figure di leadership e nello sviluppo di carriera.
Leadership e lavoro ibrido: nuove competenze al centro
Secondo Adami, la leadership nel contesto ibrido non si limita alla padronanza degli strumenti digitali, ma si concentra su competenze relazionali e motivazionali. “Oggi i leader devono essere in grado di creare connessioni significative anche a distanza, mantenendo alta la coesione e la motivazione del team”, sottolinea l’head hunter.
Un dato significativo è emerso dalle ricerche di Adami & Associati: il 92% dei candidati a posizioni executive considera la capacità di gestire team ibridi una competenza indispensabile. Inoltre, il 78% dei team guidati da leader con queste abilità riporta livelli più alti di soddisfazione e produttività.
“Non è solo una questione di raggiungere obiettivi,” aggiunge Adami, “ma di creare un ambiente inclusivo e favorire lo sviluppo professionale di ogni membro del team, indipendentemente dalla loro posizione fisica.”
Sfide e strategie per i leader di team ibridi
Nonostante i benefici, la leadership a distanza presenta sfide significative. Il 45% degli executive intervistati segnala difficoltà nel mantenere alti i livelli di engagement dei team distribuiti. Secondo Adami, “una comunicazione intenzionale e strutturata è essenziale per creare momenti di confronto e garantire a tutti pari opportunità di crescita”.
Un altro punto critico è rappresentato dalla valutazione delle performance. “I leader devono adottare nuovi parametri per misurare i risultati, superando la logica della semplice presenza fisica in ufficio. Questo richiede una profonda comprensione delle dinamiche del lavoro ibrido”, evidenzia Adami.
La leadership del futuro è inclusiva e orientata al benessere
Le aziende stanno privilegiando sempre più leader capaci di promuovere una cultura aziendale forte anche in contesti ibridi. “Non si tratta solo di gestire, ma di ispirare e trasmettere valori condivisi attraverso uno schermo,” spiega Adami. Questo approccio si riflette direttamente sul benessere organizzativo, un elemento fondamentale per il successo aziendale.
Guardando al futuro, emerge un dato chiave: il 67% delle aziende considera prioritario selezionare leader capaci di guidare la trasformazione digitale e culturale. “Il lavoro ibrido non è più una soluzione temporanea, ma un nuovo paradigma organizzativo,” conclude Adami. “Solo chi saprà interpretare e guidare questo cambiamento resterà competitivo.”
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