Salute

Parte la ricetta elettronica, ma tra disagi e problemi non funziona ancora per tutti

La ricetta elettronica presenta problematiche tra zone con bassa copertura digitale, problemi tecnici e difficoltà per la cura degli stranieri in Italia per motivi di studio, lavoro o turismo.

Roma, 13 gennaio 2025 – Ricette di carta, addio. Dal primo gennaio 2025, tutte le prescrizioni mediche dovranno essere composte e viaggiare solo in formato elettronico. Si tratta di una delle novità introdotte dall’ultima legge di bilancio, pensata per snellire e semplificare il complesso mondo delle prescrizioni mediche. Tuttavia, questa rivoluzione rischia di inciampare in una serie di problematiche che ne rallentano l’efficacia.

Ricetta elettronica: le difficoltà della transizione digitale

In un paese tecnologicamente arretrato, molte aree non dispongono di una copertura digitale sufficiente e i malfunzionamenti tecnici sono frequenti. Inoltre, buona parte della popolazione, in particolare gli anziani, ha scarse competenze digitali, rendendo difficile l’adozione di queste nuove tecnologie.

La parola chiave di questa trasformazione è “dematerializzare”. Come accaduto per i giornali e i documenti di riconoscimento, anche le ricette mediche si stanno adattando al formato digitale. Tuttavia, ci sono ostacoli non trascurabili che mettono a rischio il successo del progetto.

Le problematiche per stranieri e immigrati

Secondo il Prof. Antonio Puccetti, direttore sanitario del poliambulatorio internazionale “Doctors in Italy”, la nuova normativa presenta criticità significative per i pazienti non iscritti al sistema sanitario italiano. “Nel modulo per la prescrizione medica è obbligatorio inserire il codice fiscale. Se non lo fai, il computer richiede una ricetta cartacea, che però è ormai proibita e non accettata nelle farmacie”, spiega Puccetti.

Anche gli immigrati regolari affrontano difficoltà: nonostante siano in possesso di un permesso di soggiorno, la tessera sanitaria può richiedere fino a sei mesi per essere rilasciata, lasciandoli privi di un sistema di accesso alle cure nel frattempo.

Le soluzioni di altri paesi europei

In Europa, paesi come Spagna, Portogallo e Grecia hanno già affrontato queste problematiche. Ogni medico è dotato di un QR code da apporre alla prescrizione medica, garantendo autenticazione e tracciabilità senza richiedere il codice fiscale del paziente.

“Abbiamo gli occhi dell’Europa addosso,” continua Puccetti, “e dobbiamo imparare da chi ha già risolto queste contraddizioni”.

Il futuro della ricetta elettronica

La ricetta elettronica rappresenta un passo avanti, ma è necessario affrontare le criticità attuali per garantire il successo di questa trasformazione. In particolare:

  • Migliorare la copertura digitale per raggiungere anche le aree rurali e isolate.
  • Semplificare l’accesso alle cure per stranieri e immigrati, adottando soluzioni come quelle implementate in altri paesi europei.
  • Educare la popolazione sull’uso delle nuove tecnologie, per ridurre il divario digitale.

La sfida è ambiziosa, ma essenziale per modernizzare il sistema sanitario e garantire un accesso equo alle cure per tutti i cittadini.

Da comunicatistampa.net

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