Nuova specie di dinosauro del Cretaceo scoperta in Argentina: la sua struttura anatomica è unica
Una nuova specie di dinosauro è stata identificata grazie ai resti, disarticolati ma associati, ritrovati nel 2009 nella provincia Argentina del Neuquén, all’interno della Formazione Candeleros; ci troviamo in Patagonia, una regione particolarmente ricca di fossili (fra cui i giganteschi titanosauri, i più grandi animali che abbiano mosso piede sulla terraferma) ma il nuovo esemplare presenta delle peculiarità sorprendenti.
Di Campananeyen fragilissimus, questo il nome attribuito al dinosauro, sono state recuperate parti del cranio, di una vertebra dorsale posteriore e dell’anca, inizialmente descritti in una pubblicazione del 2016. Il nuovo lavoro del team internazionale guidato dal paleontologo Lucas N. Lerzo rivela oggi che l’esemplare visse nel Cenomaniano (93,9–100,5 milioni di anni fa circa, all’inizio del Cretacico superiore) e apparteneva ai Rebbachisauridae, una famiglia di dinosauri sauropodi, i celebri erbivori collolungo.
Il parente più stretto di Campananeyen è ritenuto il Sidersaura, anch’esso identificato solo recentemente
La superfamiglia, Diplodocoidea, fu presente dal Giurassico al Cretaceo nelle attuali Americhe, Africa ed Europa. In effetti un altro piccolo esemplare di Rebbachisauridae è stato portato alla luce insieme al nuovo dinosauro e ai resti parziali di un piccolo teropode (un abelisauride), di una tartaruga e un antenato del Cretaceo dell’odierno sfenodonte (una sorta di grossa lucertola chiamata anche tuatara).
La nuova specie mostra tuttavia una struttura corporea più piccola rispetto alla maggior parte dei “parenti” noti. Il sistema polmonare del sauropode era complesso, con “invasioni” più o meno estese nello scheletro del dinosauro testimoniate da strutture nelle ossa come perforazioni e spazi interni cavi.
Nelle ossa spinali sono state individuate sacche d’aria derivanti dal sistema respiratorio simile a quello degli uccelli moderni, che li rendeva più leggeri di quanto si potrebbe supporre in rapporto alle dimensioni (si trattava pur sempre di un robusto e massiccio sauropode).
Il Sudamerica nel Cretaceo era parte della grande massa continentale meridionale chiamata Gondwana
Strutture che, come pure le ossa iliache particolarmente sottili, una crista prootica (una sorta di piccola cresta) non sviluppata, processo paraoccipitale internamente cavo (in anatomia il processo è la parte sporgente di un osso) e un braccio alare dorsale non si vedono in nessun altro sauropode.Tale presenza di caratteristiche uniche non rilevate nei parenti più stretti e nemmeno nei progenitori in comune è chiamata autapomorfia nel metodo di classificazione degli esseri viventi (la cladistica). L’analisi filogenetica rafforza d’altro canto grazie a Campananeyen l’ipotesi che i Rebbachisauridae abbiano avuto origine in Sudamerica, per poi differenziarsi in altre parti del mondo.
Proprio le caratteristiche inedite hanno portato alla scelta del nome del dinosauro: se infatti Campana deriva da Barda Atravesada de Las Campanas, la località del ritrovamento, Neyen significa “aria” in mapudungun, la lingua locale (parlata nella zona fra Cile e Argentina), indicando la struttura ossea fortemente pneumatizzata mentre Fragilissimus è un riferimento alle ossa insolitamente sottili, come quelle dell’anca.
Fonte: Lerzo, L. N., Fernández-Baldor, F. T., Canale, J. I., Whitlock, J. A., Otero, A., & Gallina, P. A. (2024). They all floated in the cretaceous: new rebbachisaurid (Sauropoda, Diplodocoidea) with a highly pneumatized skeleton from the Upper Cretaceous (lower Cenomanian) of Patagonia, Argentina. Historical Biology, 1–14. Guarda anche: