La storia della regina Elisabetta di Romania che scriveva sotto pseudonimo

Scrivere è una passione che non conosce età e nemmeno estrazione sociale: Elisabetta di Wied, ad esempio, è stata la regina consorte di Romania ed ha scritto numerosi libri in diverse lingue, utilizzando lo pseudonimo di Carmen Sylva.

Chi era Elisabetta di Wied

Nata a Neuwied, una città tedesca, nel 1843, Elisabetta era una principessa: sua papà Ermanno, infatti, era principe di Wied, mentre la madre Maria era figlia del duca di Nassau, Guglielmo. Elisabetta fu la primogenita della coppia ed ebbe un’infanzia piuttosto travagliata.

Pare, infatti, che da piccola abbia preso parte a sedute spiritiche e visite al manicomio. Sin dalla tenera età manifestò promettenti tendenze artistiche in diversi campi, sia nella musica che nella pittura, ma anche nella scrittura.

Per la sua nobile nascita, nel futuro di Elisabetta di Wied furono presto ipotizzati matrimoni di un certo peso come quello con il principe di Galles Alberto Edoardo, che sarà poi re Edoardo VII del Regno Unito. 

Sfumata l’unione con Alberto Edoardo, Elisabetta di Wied sposò invece nel 1869 il principe Carol di Romania, dal quale avrà la piccola Maria. Purtroppo, la bambina morì a soli 3 anni ed Elisabetta non si riprese mai dalla tragedia, dedicando anima e corpo nella scrittura.

Divenuta regina della Romania nel 1881, l’anno in cui fu proclamato il regno di Romania, Elisabetta si contraddistinse per la sue attività sociali (fondò, ad esempio, diversi istituti di  pubblica utilità) e per aver incoraggiato la scolarizzazione superiore delle donne. Morì a Bucarest nel 1916.

L’attività letteraria

Dicevamo che Elisabetta mostrò sin da giovane predilezione per le arti e per la scrittura: da giovane scrisse diverse opere in tedesco, la sua lingua madre, ma maneggiava molto bene anche diverse altre lingue europee.

Le opere vennero pubblicate sotto lo pseudonimo di “Carmen Sylva”, utilizzando come lingua, oltre al tedesco, anche il rumeno, il francese e l’inglese. Produsse opere di diversi generi, dalla lirica alla prosa, passando per i saggi e gli aforismi.

La sua produzione risentì molto del folklore nazionale rumeno che ne influenzò i contenuti delle opere; fra le varie produzioni, una menzione speciale và riservata a “Pensées d’une Reine”, scritta in francese nel 1882.

L’opera, successivamente tradotta in tedesco, si aggiudicò nel 1888 il Prix Botta, riconoscimento che viene conferito, ogni tre anni, dalla Académie française. Numerosi sono gli studi letterari a lei dedicati, così come i centri di ricerca letteraria.

Diverse le curiosità legate a Elisabetta di Wied: a Varese vi è una villa intitolata a Carmen Sylva, mentre in Sud America ci sono sia la Sierra Carmen Sylva (in Cile) che un fiume Rio Carmen Sylva, in Argentina.

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