Alberto Denti di Pirajno, il medico militare che ha raccontato l’Africa (e non solo)

La mia Africa è, probabilmente, uno dei libri sul continente nero che ci viene subito in mente quando pensiamo appunto all’Africa. L’autrice Karen Blixen ne ha raccontato magistralmente, e la sua narrazione tradisce sempre una forte nostalgia per quelle terre.

Oltre alla scrittrice danese, furono molti altri gli autori che descrissero i paesaggi, le atmosfere e i panorami d’Africa. Fra di loro, Alberto Denti di Pirajno, un medico militare, le cui opere piacquero molto a Karen Blixen.

Chi era Alberto Denti di Pirajno

Nato nel 1886 a La Spezia, Alberto Denti di Pirajno si laureò in medicina e prese parte alla Prima Guerra Mondiale, ricevendo una medaglia di bronzo. Dopo la guerra, si trasferì in Tripolitania prima e in Eritrea, Somalia e Libia poi.

Nelle lunghe e intense esperienze di medico in Libia, terra nella quale le popolazioni musulmane non erano facilmente avvicinabili dagli occidentali, Denti di Pirajno riuscì a sviluppare empatia con i locali e a conquistare la loro fiducia.

Da queste vicende trasse ispirazione per scrivere il suo romanzo “Un medico in Africa”, pubblicato nel 1952: il romanzo fu apprezzato da Karen Blixen, e definito da Stefano Malatesta come uno dei migliori testi italiani sulla Libia. 

Durante la Seconda Guerra Mondiale Alberto Denti di Pirajno  rimase sul suolo africano, vivendo ancora mesi e anni molto intensi che lo portarono a provare la drammatica esperienza di prigionia in Kenya per tre anni.

L’attività di romanziere

Tornato dall’Africa, dopo la Seconda Guerra Mondiale, Denti di Pirajno si dedicò alla scrittura: ha 74 anni quando pubblicò il suo primo romanzo, “Ippolita”, apprezzato dalla critica e vincitore del premio “Orio Vergani” del Corriere della Sera.

Quattro anni dopo, nel 1964, pubblicò “La mafiosa” sottotitolo “Un romanzo sulla Mafia ispirato a episodi veramente accaduti”, il suo secondo romanzo, che riscosse un buon successo e che fu candidato al Premio Campiello del 1966.

Entrambi i due romanzi uscirono in lingua italiana; prima di loro Denti di Pirajno pubblicò un testo in lingua inglese, “A grave for a dolphin”, che ispirò il cantautore inglese David Bowie per la canzone “Heroes” del 1977, secondo quandò dichiarò la seconda moglie del cantante.

Fra la produzione di Denti di Pirajno vanno anche ricordati i manuali di gastronomia che vanno ben oltre la mera redazione di ricette. I testi, infatti, uniscono il lato gastronomico al piacere di vivere: è già emblematico il titolo “Il gastronomo educato”, pubblicato nel 1950.

Lo scrittore è morto a Roma, nel 1968, a 82 anni. Meritano menzione le opere pubblicate postume: nel 1970, è stato pubblicato “Siciliani a tavola. Itinerario gastronomico da Messina a Porto Empedocle”; nel 1972 esce la raccolta di poesie “Il minareto incantato” pubblicata con lo pseudonimo Hasân-El-Tarâs.

LEGGI ANCHE:

Felix Salten, il cacciatore che ha scritto Bambi

Il giovane D’Annunzio, indisciplinato e vittima di nonnismo

Il libro clandestino con la copertina di Pinocchio che screditava Hitler

Gianni Biondillo ci porta al fronte della Prima Guerra Mondiale con un romanzo che unisce alla storia l’arte e l’architettura

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *