21 Novembre 2024
Mimas_vista_da_Cassini

Mimas ripresa dalla sonda Cassini nel 2010 (Imagine NASA/JPL/Space Science Institute)

Anche la piccola Mimas potrebbe celare acqua liquida sotto la crosta di ghiaccio; nel caso della luna simile alla Morte Nera di Guerre Stellari si tratterebbe inoltre di un oceano sorprendentemente giovane

Lo sviluppo forme di vita nel cosmo potrebbe trovare terreno fertile sui satelliti dei giganti gassosi o ghiacciati, è la convinzione sempre più diffusa nei ricercatori in questi ultimi anni. Encelado, luna di Saturno, ed Europa, luna di Giove (come Ganimede, dove l’esistenza dell’oceano è al momento ipotizzata), sono al momento i principali siti sotto la lente d’ingrandimento degli specialisti poiché, pur distanti dal Sole e dal suo calore, si ritiene ospitino un oceano allo stato liquido sotto una spessa crosta di ghiaccio. E l’acqua liquida è ritenuto uno degli elementi fondamentali affinché la vita possa nascere e sussistere.

In tempi recenti la lista di lune cui è stata attribuita tale interessante caratteristica ha continuato ad allungarsi e oggi dobbiamo aggiungere un altro satellite di Saturno: Mimas. La scoperta è ancora più rilevante in considerazione delle sue ridotte dimensioni rispetto agli altri satelliti menzionati: “Mimas è una piccola luna, di soli 400 chilometri di diametro, e la sua superficie ricca di crateri non lascia trasparire alcun indizio sull’oceano nascosto sottostante” spiega Nick Cooper della Queen Mary University di Londra “Questa scoperta aggiunge Mimas a un club esclusivo di lune con oceani interni, tra cui Encelado ed Europa, ma con una differenza unica: il suo oceano è straordinariamente giovane, si stima che abbia appena fra i 5 e i 15 milioni di anni”.

Anche quattro lune di Urano sono sorvegliate speciali in quanto potrebbero celare un oceano sotterraneo

Il modo in cui Mimas si muove, i dati sono stati rilevati dalla sonda Cassini, è ciò da cui i ricercatori hanno compreso l’esistenza dell’oceano nascosto: i suoi movimenti oscillatori, le librazioni che possiamo osservare anche in relazione alla nostra Luna, sono influenzati dal suo interno e dal modo in cui interagisce con la forza di gravità di Saturno: il tipo di movimento rilevato può essere dovuto sia a un nucleo roccioso che alla presenza di un oceano interno ma finora i ricercatori non erano in grado di affermare con certezza quale di queste due opzioni fosse quella corretta.

Il nuovo studio indica oggi in un oceano sotto una crosta di ghiaccio spessa fra i 15 e i 30 chilometri mostra la spiegazione più convincente per i movimenti del piccolo satellite, implicando inoltre la sua è relativamente giovane età: “L’esistenza di un oceano di acqua liquida di recente formazione rende Mimas un ottimo candidato per lo studio da parte dei ricercatori che indagano sull’origine della vita” continua Cooper.

Superficie di Mimas
La superficie di Mimas ripresa dalla sonda Cassini nella banda della luce visibile (NASA/JPL /Space Science Institute)

È recente l’ipotesi anche il pianeta nano Cerere, nella fascia degli asteroidi, celi un oceano sotterraneo

La scoperta di un ulteriore satellite dotato di questa peculiarità implica inoltre che anche le lune all’apparenza inattive se osservate in superficie (a differenza di Europa ed Encelado, per esempio) potrebbero ospitare nelle loro profondità degli oceani, ampliando il numero di luoghi potenzialmente abitabili.

“L’idea che lune ghiacciate relativamente piccole possano ospitare oceani giovani è stimolante, così come la possibilità che si siano verificati processi di trasformazione anche nella storia più recente di queste lune. Mimas ha anche una lezione importante da insegnare agli scienziati: l’intuizione è eccellente per formulare ipotesi, ma non sufficiente per trarre conclusioni. Il Sistema Solare avrà sempre sorprese in serbo, e i ricercatori devono essere sufficientemente aperti a nuove idee e possibilità inaspettate per riconoscerle” chiosano gli astronomi Matija Ćuk, del SETI Institute in California e Alyssa Rose Rhoden, ricercatrice presso il Planetary Science Directorate del Southwest Research Institute in Colorado, in un articolo che accompagna e commenta la ricerca pubblicato sempre su Nature.

La ricerca A recently formed ocean inside Saturn’s moon Mimas di V. Lainey, N. Rambaux, G. Tobie, N. Cooper, Q. Zhang, B. Noyelles e K. Baillié è apparsa sulla rivista Nature.

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