21 Novembre 2024
fatticronaca

Spesso pensiamo che la fortuna di un libro si basi sulla fantasia e immaginazione dell’autore, eppure ci sono libri di successo che hanno trovato nella realtà la loro fonte di ispirazione. Pensiamo, ad esempio, a “Madame Bovary” di Gustave Flaubert o “A sangue freddo” di Truman Capote.

La storia di Delphine che ispirò “Madame Bovary”

Casi di cronaca nera, delitti efferati che mostrano il lato oscuro dell’essere umano sono stati per molti scrittori una ricca miniera da cui attingere per le loro opere. Nel caso di Flaubert, la sfortunata vicenda di Emma Bovary fu ispirata dalla vita infelice di una giovane donna a lui contemporanea.

Il suicidio per avvelenamento a soli 26 anni di una giovane e benestante donna, Delphine, moglie di un medico aveva – prevedibilmente – attirato l’attenzione dei giornali dell’epoca. La donna, di origini contadine, era la seconda moglie del dottor Eugène Delamare, in servizio presso l’ospedale di Rouen.

La donna, giovane e bella, nonostante le attenzioni e l’agiatezza che il marito le offriva, mal sopportava lo stile di vita di provincia che la relazione coniugale le offriva. Perennemente insoddisfatta, nonostante i gioielli e i vestiti di cui disponeva, tradiva costantemente il marito.

La sua infelicità toccò il culmine quando aveva solo 26 anni e, colma di debiti, si suicidò. Il marito non resse alla perdita e decise anche lui di uccidersi. Una storia potente e drammatica che ispirò le gesta di Emma Bovary, protagonista di uno dei capolavori della letteratura mondiale.

“A sangue freddo” e lo sterminio di una famiglia nel Kansas 

Anche lo scrittore Truman Capote lesse sui giornali di una vicenda che avrebbe ispirato uno dei suoi libri più famosi, “A sangue freddo”. I giornali di una mattina del novembre 1959 riportavano la notizia dello sterminio di un agricoltore del Kansas, di sua moglie e di due dei suoi figli.

Nottetempo, due giovani criminali in libertà vigilata, erano entrati nella casa della famiglia Clutter, credendo di trovarvi abbondante denaro. L’idea di svaligiare la casa gli venne in carcere, ascoltando  i racconti di un compagno di cella.

Purtroppo, i due non trovarono il denaro e finirono per uccidere tutta la famiglia presente nella casa. Dall’efferato delitto si salvarono le due figlie maggiori che, all’epoca, erano già sposate e vivevano altrove.
Truman Capote scrisse, sulla base di questa brutta vicenda, “A sangue freddo”, considerato il primo libro del genere “non fiction novel” nella letteratura americana, unendo la tecnica del romanzo di finzione a una analitica e puntuale narrazione dei fatti.

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