Nel corso dei secoli l’amore è sempre stato motivo di ispirazione, nell’arte e nella letteratura. Pur assumendo forme e concezioni diverse la sua essenza è rimasta imperturbata divenendo sinonimo di sentimento universale.
In questo articolo ripercorreremo sinteticamente la concezione dell’amore secondo alcuni dei poeti più rappresentativi delle varie epoche; da colui che viene considerato il primo poeta d’amore, Mimnermo (VII Sec. a.C) al celebre drammaturgo di Romeo e Giulietta, Shakespeare (XVI Sec)
DANTE E LA DONNA ANGELO
Collocandosi in pieno stilnovo per Dante l’amore è un sentimento nobile che eleva gli animi degli uomini verso Dio. La donna ha una funzione salvifica; è un angelo che anche solo con uno sguardo o un saluto può donare a chi la guarda la massima felicità.
L’AMORE-PASSIONE DI BOCCACCIO
Col passare degli anni la concezione dell’amore cambia radicalmente: Boccaccio lo descrive solo come passione, o forza, priva di qualunque funzione spirituale. Nel Decameron lo rappresenta in ogni sua sfaccettatura e contrappone le sue visioni con le dottrine religiose che avevano impedito in precedenza all’uomo di vivere l’amore come piacere.
L’AMORE GIOVANILE DI MIMNERMO
Ritenuto il primo poeta d’amore della letteratura greca Mimnermo descrive un nuovo tipo di amore: non più tra eroi, (come era stato narrato fino ad allora nella letteratura ellenica) , ma tra uomini comuni. Lo considera il sentimento più bello dell’intera esistenza umana, l’unico che riesce ad allietare la vita;. è tuttavia, secondo il poeta greco, un’esperienza riservata e concessa unicamente all’età giovanile. Per questo motivo per lui, superata la giovinezza, è meglio morire piuttosto che continuare a vivere. La vecchiaia infatti priva l’uomo dei doni dell’amore rendendolo oggetto di disprezzo.
I DANNI DELL’AMORE PER LUCREZIO
Lucrezio ci propone una visione molto differente: una visione pessimistica. Per il poeta latino l’amore provocherebbe solo danni rendendo folli e schiavi, annienterebbe patrimoni e ostacolerebbe il raggiungimento della serenità. Consiglia perciò una separazione tra il naturale impulso sessuale, che non deve essere represso, e il coinvolgimento emotivo.
L’AMORE PER SKAKESPEARE
Shakespeare ha una visione complessa dell’amore: in alcuni sonetti descrive le sensazioni sgradevoli che questo provoca quali paura, sofferenza, disperazione e sconforto. In altri sonetti invece investiga sulla vera natura di questo sentimento e opera un confronto tra l’amore idealizzato
di Dante con quello complesso e proprio della vita reale. La sua donna amata ha caratteristiche che la pongono in opposizione con le donne cantate dai poeti Stilnovisti: ella ha numerosi difetti ma nonostante questo agli occhi dell’amato appare attraente e seducente.