Nella Corte Medievale di Palazzo Madama, sede del Museo Civico d’Arte Antica di Torino e sito nel cuore della città, in piazza Castello, sono ospitate sino al prossimo 10 ottobre due mostre “In cammino. La porta di Torino: itinerari sindonici sulla Via Francigena” e “Via Francigena for all”. Percorsi di turismo accessibile e inclusivo. Entrambe, percorrendo le antiche vie di fede del Piemonte, trattano argomenti di grande attualità: di un patrimonio di particolare bellezza fatto di natura, architettura, storia, culture, religioni e comunità, di turismo sostenibile, accessibile e inclusivo. A Torino è custodita la Sacra Sindone e il Piemonte è la regione dei Santi Sociali (da san Giovanni Bosco, a san Giuseppe Cafasso, da san Giuseppe Benedetto Cafasso, ai beati Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis) ed è terra di pellegrinaggi, ricca di testimonianze devozionali che, in modo differente, identificano i paesi e la loro storia, dai percorsi sindonici ai cammini della Via Francigena.
Nel medioevo le Vie Francigene (erano molteplici e non una sola!) collegavano con Roma i territori dominati dai Franchi (le attuali Francia e Germania), mentre successivamente indicavano (e indicano) quegli itinerari che i pellegrini, per la salvezza materiale del corpo e dello spirito, intraprendevano per giungere a Roma. Di grande interesse è la Via Francigena di Sigerico, riconosciuta dal Consiglio d’Europa come itinerario culturale nel 1994 e come Grande Itinerario culturale nel 2004, che entra in Piemonte dalla Valle d’Aosta, attraversando il territorio morenico canavesano, il biellese e il casalese per giungere in Lombardia. A questa direttrice si affianca la variante della Valle di Susa che con due rami provenienti dal Colle del Moncenisio e dal Colle di Monginevro, passando per Torino, raggiunge Vercelli per congiungersi all’itinerario principale.
In Piemonte ci sono circa 650 chilometri di itinerari percorribili, densi di ogni variare della natura e di testimonianze del fare umano, percorsi che permettono di conoscere architetture e arti poco note, ma preziose, tutte unite da una sostanziale identità di linguaggio.
Il Piemonte dei pellegrinaggi è raccontato con la mostra “In cammino. La porta di Torino: itinerari sindonici sulla via francigena” promossa dalla Fondazione Carlo Acutis (ETS torinese nata con lo scopo di promuovere lo sviluppo di iniziative di pubblica utilità), dalla Fondazione Torino Musei, in collaborazione con la Regione Piemonte.
L’esposizione è strutturata in quattro sezioni: la prima presenta sedici opere realizzate da giovani artisti, riconosciuti a livello internazionale, che esprimono i loro concetti di viaggio, di pellegrinaggio, di spiritualità, ma che soprattutto raccontano emotivamente gli aspetti della morfologia del territorio Piemontese, del rapporto tra uomo, natura e cibo. “La meta, le mete. Sedici illustratori hanno percorso e declinato il cammino, il viaggio personale. È letterariamente la più sentita fra le metafore del vivere. L’hanno immaginato come un cammino dal monte al piano; una discesa dai monti, un andare nella piana circondata e protetta dai monti. Che sempre, nel paesaggio, stabiliscono l’orizzonte. I passi, i colli, i transiti”, spiega il direttore del Museo Civico di Arte Antica di Torino e curatore della mostra Giovanni Carlo Federico Villa.
La seconda sezione, attraverso materiali video, permette al visitatore di immergersi nei paesaggi attraversati dalla via Francigena e dagli itinerari sindonici; la terza è caratterizzata da una grande mappa interattiva che evidenzia i cammini sindonici del progetto «Via Francigena for all», valorizzata e resa interessante dalle curiose fotografie che illustrano le numerose sindoni affrescate sulle pareti degli edifici collocati lungo il cammino. Sono dipinti talvolta ignorati, realizzati non da grandi artisti, ma che esprimono la profonda devozione popolare e un ciclo di arte lungo tre secoli.
L’ultima sezione è dedicata alla provocatoria installazione “Vado e vengo” dell’artista torinese Carlo Gloria, proprio sul tema del cammino, del pellegrinaggio e sulla condizione dell’umanità.
Il progetto «Via Francigena for all», grazie ad un importante contributo ministeriale, è nato con l’obiettivo di rendere maggiormente accessibile e inclusivo, per le persone con disabilità, uno dei più storici cammini piemontesi sui tratti dell’itinerario Canavesano e della Valle di Susa. Inoltre, questo progetto affiancherà l’iniziativa «Chiese a porte aperte», il sistema unico in Italia di prenotazione, apertura e narrazione automatizzata di luoghi culturali tramite smartphone o QR Code che rende facilmente accessibili – tutto l’anno – 20 luoghi culturali lungo il cammino. All’interno di ciascuna chiesa sarà installato un sistema di guida composto da musica, luci direzionali e narrazione in italiano, inglese, francese e in LIS, grafica visivo-tattile. “Via Francigena for all” vuole contribuire alla modernizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale attraverso l’inclusività.
Giannamaria Nanà Villata
“La strada del pellegrinaggio come il filo di un gomitolo che il viaggiatore porta con sé nel suo cammino, con il groviglio che rappresenta le tante motivazioni che animano il pellegrino: spirituali, devozionali, talvolta anche penitenziali, come era all’origine del fenomeno. Procedendo nel cammino, la matassa si dipana progressivamente fino a sciogliersi del tutto al raggiungimento della meta.”
Davide Bonazzi (Bologna, 1984), dopo una laurea in Lettere moderne studia illustrazione all’Istituto Europeo di Design di Milano e all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nella città felsinea vive e lavora, e le immagini che ha in comune hanno uno stile che utilizza metafore concettuali per creare figure di forte impatto emotivo e narrativo, con un tocco di leggerezza e ironia. Dal 2010 realizza illustrazioni per progetti editoriali, campagne pubblicitarie e istituzionali in tutto il mondo. Tra i suoi clienti ci sono The New York Times, The Wall Street Journal, Nike, Airbnb, Microsoft, Emergency, UNESCO, Wired, Einaudi, HarperCollins, Harvard e molti altri. Il suo lavoro ha ricevuto riconoscimenti dalla Society of Illustrators di New York, Communication Arts (Best-in-Show award 2022), American Illustration, 3×3 ProShow, Bologna Children’s Book Fair.
09_Giovanna Giuliano, Il Piemonte dei cammini
“Il Piemonte: un’infinità di scenari e atmosfere in cui perdersi, il cammino quale momento di silenzio in cui si entra in contatto con il territorio. Un viaggio semplice e intenso, quasi meditativo, tanto in solitario quanto in compagnia, il passo lento che consente di scoprire il paesaggio, urbano o rurale. Le colline del Monferrato e del Po, il lago di Ceresole, uno scorcio di Torino con la cappella della Sindone, il Monviso in lontananza.
Territori attraversati in bianco da percorsi che si estendono dalla terraferma al cielo. Perché il Piemonte è tutto da scoprire, la regione perfetta per mettersi in cammino”.
Giovanna Giuliano vive e lavora tra i confini d’Italia e Slovenia. Laureata all’Accademia di Belle Arti di Venezia, da sempre è alla ricerca del connubio perfetto tra calma ed energia in lavori ove cerca di trasmettere serenità tramite illustrazionisilenziose fatte di colori accesi e brillanti generati dalla natura, recuperati da fiori e foglie dei periodi autunnali. Negli ultimi anni ha disegnato per Google, Luxottica, LogMeIn, FAO, Scalapay, N26, Zalando, la Doria, Fuorisalone di Milano, la Repubblica, Wired, Financial Times, Metropolitan, Red Cross Uk, Zanichelli, Harper Collins, Headline Publisher, Mr Porter, Spotlight, Singapore Airlines, Atlas, Modus
011_Riccardo Guasco, In cammino
“Il cammino della fede e la via Francigena: sulle orme di Sigerico il percorso spirituale da secoli compiuto da pellegrini, viandanti o semplici viaggiatori. L’abbrivio italiano dalla Val di Susa, collegamento tra Torino e l’Europa, che diviene passaggio del misterioso transito della Sindone verso la definitiva dimora sabauda”. Riccardo Guasco (Alessandria, 1975), in arte “rik”, innamorato del manifesto quale mezzo di comunicazione utile a una buona educazione all’immagine, mescola poesia e ironia creando illustrazioni per far sorridere gli occhi.
Le sue opere appaiono su campagne pubblicitarie, riviste, libri, navi e biciclette. Ha collaborato con
The New Yorker, Esselunga, Tim, Poste Italiane, Nastro Azzurro, Moby, Martini, Liquore Strega, Ferrari, Agnesi, Touring Club Italiano, la Repubblica, Rai, Emergency, Greenpeace, San Carlo e molti altri.
016_Gabriele Pino, Il Piemonte del rapporto uomo e natura
“In Piemonte molte comunità praticano ancora danze tradizionali. Ecco allora un omaggio alla danza che coinvolge uomini e animali, vegetali, acque, minerali, funghi, gli elementi e gli astri a celebrare quanto condividiamo: la natura. In un ballo che diviene connessione con luoghi al confine tra uomo e natura: dal Forte di Fenestrelle alla Sacra di San Michele, testimoni del legame fra uomo e montagna, alle case Walser e ai paesi del Monferrato o delle Langhe. E poi il centro storico di Mondovì, portavoce di tutte le città-porta tra nuclei urbani, valli e montagne, come Ivrea e Domodossola, e l’isola di Orta San Giulio a tessere il legame tra uomo e acqua o ancora il Ponte del Diavolo di Lanzo Torinese. Tra storia e leggenda, visibile e invisibile, reale e fantastico”.
Gabriele Pino, cresciuto a Moncrivello e a Cigliano, lavora come illustratore e comunicatore visivo: ha collaborato e collabora con case editrici italiane e francesi – tra le quali Mondadori, A2MIMO e Add editore – giornali come La Stampa e Focus Junior oltre a lavorare per televisione e teatro, da RAI gulp a RAI play e Teatro alla Scala di Milano. Docente presso l’Istituto Europeo di Design di Torino, realizza laboratori di disegno e illustrazione nelle scuole d’Italia e in Francia concentrando la propria indagine visiva a partire dalla conoscenza delle aree rurali, alla ricerca delle creature fantastiche della tradizione orale che raccoglie nel suo progetto vissuto, scritto e illustrato: “Il Bestiario d’Italia”.
017_Carlo Gloria, Vado e vengo
180×150 cm, ferro taglio laser verniciato, 2020 “Profili umani in marcia, affiancati e giustapposti, rammentano il concetto di nomadismo che oggi rivive con nuovi accenti e sottolinea la nostra condizione essere ancora connessa all’erranza. Vado e vengo è un’opera aperta, una sorta di frase tagliata da un testo infinito, che esiste laddove altre presenze la affiancano.
Una vena surreale e ironica permea una composizione in cui noi, gli spettatori, siamo protagonisti in quanto viandanti contemporanei”.
Carlo Gloria è nato a Torino dove vive e lavora. La sua ricerca artistica è legata alla fotografia, alla pittura e alla loro sintesi attraverso le tecnologie digitali, affrontando i temi della riconoscibilità e dell’identità multipla, che declina fin dal 2000 con i primi ritratti fotografici e con gli “affreschi digitali”.