21 Novembre 2024
Virginia

Il nome Cordelia ci riporta immediatamente alla memoria la bella, ma anche intransigente e orgogliosa figlia del Re Lear nato dalla penna del drammaturgo inglese William Shakespeare e protagonista dell’omonima opera.

Cordelia, tuttavia, è stato anche il nome d’arte di una scrittrice che ebbe una buona notorietà nel nostro Paese fra l’Ottocento e il Novecento: Virginia Tedeschi che dopo il matrimonio con Giuseppe Treves, fratello dell’editore Emilio, aggiunse il cognome del marito al proprio.La vita e le opere di Virginia Tedeschi Treves si intrecciano fittamente con le sorti della casa editrice fondata nel 1861 dal cognato Emilio Treves e con il mondo intellettuale e letterario che animò l’Italia in quegli anni.


I salotti letterari di Virginia Tedeschi Treves

Nata a Verona nel 1849 in una famiglia benestante, Virginia ebbe la fortuna di ricevere una buona formazione che le permise di scoprire, sin da giovane, la passione e il talento per la scrittura. A 21 anni sposò Giuseppe che, proprio in quel periodo, stava avviando, con il fratello Emilio Treves, una casa editrice.

Il matrimonio permise, da una parte, ai fratelli Treves di acquistare con la dote di Virginia un terreno in via Palermo a Milano per l’ampliamento della loro tipografia; dall’altra, Virginia poté pubblicare i propri scritti, grazie all’impresa del marito.

In breve tempo, Virginia Tedeschi Treves si affermò nel panorama intellettuale italiano come una raffinata intellettuale e donna di buon gusto, capace di radunare nei salotti letterari da lei tenuti a Milano e a Belgirate i principali protagonisti della letteratura italiana di allora.Gabriele d’Annunzio, Eleonora Duse, Luigi Capuana, Arrigo Boito e il librettista Giuseppe Giacosa sono solo alcuni dei letterati che hanno frequentato, animato e contribuito a rendere celebri i salotti di Virginia.


La passione per la scrittura…

Virginia pubblicò numerosi libri, utilizzando lo pseudonimo Cordelia. Fra i più importanti, Il regno della donna, un romanzo incentrato sulle virtù femminili e sulla vita domestica, edito nel 1879 da Treves.

Si dedicò anche a titoli destinati a signorine e fanciulli. Fra le prime, vengono ricordate opere come Prime battaglie e Vita intima, edite nell’ultimo decennio dell’Ottocento, ma anche un saggio sull’ingresso della donna nel mondo del lavoro nel momento in cui le donne vi iniziavano ad affacciarsi.Per i fanciulli, Piccoli eroi è un titolo che fece epoca, con oltre cinquanta edizioni. Scritto nella scia già segnata da Cuore di Edmondo de Amicis, ebbe per protagonisti dei fratellini che vivono in campagna, accuditi dalla sorella maggiore.


… e per la moda

Il nome di Virginia rimane impresso nell’editoria italiana anche per aver curato riviste di moda di successo, come Margherita che uscì dal 1878 al 1922 oppure come L’eco della moda che venne pubblicato dal 1888 al 1912.

Dal matrimonio di Virginia e Giuseppe Treves non nacquero figli; Giuseppe morì prematuramente nel 1904, Virginia morì nel 1916, a Milano. La casa editrice proseguì l’attività, finchè venne rilevata da Aldo Garzanti nel 1939, a causa delle restrizioni imposte dalle leggi razziali.


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