Jane Austen: 10 curiosità che forse non sai sull’autrice di Orgoglio e pregiudizio
Autrice di Orgoglio e pregiudizio, Ragione e sentimento e di una prolifica serie di racconti, romanzi, lettere e altre opere, Jane Austen è stata una delle maggiori figure di spicco della letteratura vittoriana. Ancora oggi, la sua penna e il suo talento vengono riconosciuti in tutto il mondo tanto che, a distanza di secoli, le sue opere sono ancora fonte di ispirazione per letterati, scrittori e registi.
In occasione del duecentocinquesimo anniversario della morte della scrittrice, proponiamo dieci curiosità che potresti non sapere.
1. Ragione e sentimento, Orgoglio e pregiudizio, Mansfield Park ed Emma sono i romanzi pubblicati da Jane Austen quando era ancora in vita (mentre L’abbazia di Northanger e Persuasione vennero pubblicati postumi). Tuttavia, nessuno dei quattro uscì col suo vero nome! Su Ragione e sentimento figurava un generico “A Lady”, mentre sui tre successivi si era optato per “L’autrice di Ragione e sentimento”.
2. Si dice che un autore non smetta mai di scrivere per i suoi personaggi, e a quanto pare non lo faceva neanche Jane Austen. Il nipote James Edward Austen-Leigh raccontava che la scrittrice era solita intrattenere la famiglia con dettagli relativi alle vicende dei suoi personaggi anche dopo i finali delle opere di cui erano protagonisti.
3. Neanche Jane Austen è stata esente dal blocco dello scrittore! Secondo alcune ricostruzioni, pare che per circa un decennio a partire dal 1801, dopo aver completato già tre dei suoi romanzi, smise di scrivere. Il motivo? Il trasferimento a Bath, di cui non era soddisfatta, e la morte del padre nel 1805.
4. Jane Austen revisionava i propri lavori col cosiddetto metodo degli spilli, che consisteva nel fissare delle puntine sulle pagine da rivedere o riscrivere da capo in modo da tenere traccia dell’editing. È stato così con I Watson, racconto incompiuto del 1871.
5. Oggi Orgoglio e pregiudizio è il romanzo più popolare di Austen, ma nel 1813, scelse di venderne i diritti a Thomas Egerton, lo fece solo per 110 sterline. Si stima che Egerton abbia poi guadagnato 450 sterline dalle prime due edizioni del libro. Ci sarebbero voluti altri 30 anni prima che la sorella di Jane, Cassandra, erede del suo patrimonio, riuscisse a negoziare l’acquisto dei diritti d’autore.
6. Jane Austen è stata un’icona femminista e anticonformista. In quanto figlia di un vicario, la società del tempo si aspettava da lei che il suo compito fosse solo quello di sposarsi e diventare madre. La scrittrice, invece, rifiutò di prendere marito e decise di dedicarsi completamente alla carriera.
7. Non solo scrittrice, ma anche icona di stile! Nelle numerose lettere che scambiava con la sorella Cassandra, Jane Austen faceva molti riferimenti alla moda: era sempre attenta a tutte le tendenze londinesi su abiti e acconciature. Un dettaglio che emerge anche dai suoi racconti e romanzi. Un esempio: il personaggio di Lydia Bennet in Orgoglio e pregiudizio distrugge una cuffietta per capelli perché non abbastanza bella per gli standard modaioli.
8. La morte di Jane Austen è avvolta nel mistero e sono tante le teorie che si sono succedute nel corso degli anni: la più popolare è quella del morbo di Addison, ma gli studiosi hanno anche suggerito che si potesse trattare di tubercolosi o di una forma di cancro. Più di recente, la British Library ha pubblicato un post sul suo sito web che indica che la Austen sarebbe morta a seguito di un avvelenamento da arsenico.
9. La British Library conserva attualmente diversi manoscritti della Austen, tra cui copie dei suoi scritti da adolescente, bozze di romanzi sperimentali o scartati e il romanzo a cui stava lavorando l’anno della sua morte.
10. Come dicevamo in apertura, Jane Austen ha avuto grande influenza sulla cultura popolare, tanto da venir citata persino in serie televisive moderne di genere fantascientifico. Un esempio? Nel decimo episodio della nona stagione di Doctor Who, il personaggio di Clara afferma di aver avuto un flirt con la scrittrice durante uno dei viaggi nel tempo nella Londra vittoriana.