Dici gatto e già l’immagine del felino accovacciato sulle gambe o in bilico su una libreria è una realtà. Fonte di ispirazione, di distrazione e di immaginazione, il gatto ha fatto compagnia a molti scrittori italiani e non che, nei secoli, lo hanno celebrato.
Scrittori italiani di ieri e di oggi che amano i gatti
Fra i più risalenti nel tempo, troviamo Francesco Petrarca, uno degli scrittori italiani più celebri della nostra letteratura, che dedicò una della sue opere ai gatti. Oltre a Francesco Petrarca, anche Torquato Tasso compose opere dedicate ai gatti.
Rimanendo nell’ambito degli scrittori italiani, il gatto ha affascinato anche grandi nomi più vicini alla nostra epoca: da Italo Calvino ad Elsa Morante, da Liala a Luciana Peverelli sono stati tanti gli scrittori di casa nostra che hanno in qualche modo intrecciato le loro vite, o le loro opere, con i gatti.
Fra i contemporanei italiani, non manca di pubblicare sui social immagini dei propri felini Jonathan Bazzi, finalista al Premio Strega 2020, la scrittrice e storica Carmen Pellegrino e Chiara Francini, nota anche per la sua attività di attrice e conduttrice.
Scrittori stranieri di ieri e di oggi che amano i gatti
Oltre che in ogni tempo, anche in ogni luogo il gatto ha saputo conquistare le simpatie degli scrittori. Numerosi sono gli autori che, ai quattro angoli della terra, si sono lasciati affascinare dai gatti.
Uno dei più famosi è stato Thomas Stern Eliot che con il suo Libro dei gatti tuttofare ha “distratto” il mondo, all’epoca dello scoppio della II guerra mondiale, e ha ispirato niente meno che il musical Cats, con numeri impressionanti di spettatori e incassi, dal 1981 a oggi.
Non solo i nomi dei gatti di Eliot erano strambi (ricordiamo Quaxo e Caricopatto, su tutti), ma anche quelli di Charles Bukowski (Factotum, come il titolo di una sua opera), di Mark Twain (Bambino) e di Charles Dickens (Williamina).
Più ordinario il nome, Palladineve (Snowball), ma non per questo meno celebre è stato il gatto di Ernest Hemingway che aveva una passione sfegatata per i gatti. Lo scrittore de Il vecchio e il mare, infatti, non si limitò a possedere qualche gatto.
Ernest Hemingway aveva una vera e propria colonia di gatti e, piuttosto curioso, i discendenti del suo Palladineve vivono tuttoggi nel museo dedicato a Hemingway a Key West, dove vengono identificato come Hemingway’s Cats, cioè i gatti di Hemingway.
Fra gli scrittori stranieri contemporanei, possiedono gatti Joyce Carol Oates, ma anche Haruki Murakami. Il gatto di quest’ultimo si chiama Peter Cat, nome ispirato dal jazz club che, prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, Murakami gestiva.
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