Un giornale, un trafiletto di cronaca nera e uno scrittore dal talento narrativo unico hanno dato vita a un capolavoro della letteratura di tutti i tempi, “A sangue freddo”. Scritto nel corso di sei anni da Truman Capote, il libro è una pietra miliare, apripista di un genere nuovo.
Infatti, “A sangue freddo” viene considerato il primo romanzo-verità della letteratura, che narra di un efferato delitto realmente accaduto nel Kansas e sul quale Capote raccolse direttamente, per anni, informazioni e testimonianze.
Abbandonata la classica forma narrativa, ritenuta inidonea alla narrazione del delitto, Capote da una parte “viviseziona” il quadruplice omicidio della famiglia Clutter, riportando dettagliatamente notizie e fatti, e dall’altra descrive la disintegrazione del sogno americano.
Il delitto
A Holcomb, in Kansas, nel 1959 vive la famiglia Clutter: il padre Herbert è un agricoltore che, a furia di lavorare sodo, si è arricchito materialmente ed è tenuto in considerazione nella comunità per le sue doti umane e sociali.
Con lui vivono la moglie Bonnie e due dei quattro figli: Nancy, che ha 16 anni, e Kenyon, di un anno più piccolo. Le altre figlie, Eveanna e Beverly, sono già sposate e vivono con le loro famiglie, motivo per cui riusciranno a scampare alla strage.
Nella notte fra il 14 e il 15 novembre 1959, l’intera famiglia viene sterminata da Perry Edward Smith e Richard Hickock, due ragazzi sbandati, appena usciti di cella; i due, persuasi da alcuni racconti sentiti in carcere, si convincono che in casa Clutter ci siano beni di valore.
Bisognosi di denaro, decidono di svaligiare la casa e poi di sterminare la famiglia. In realtà, Herbert non teneva beni di valore in casa, quindi i due assassini lasciarono l’abitazione dei Clutter senza nulla in mano, se non la scia di sangue che avevano causato.
Il romanzo di Truman Capote
L’efferatezza del delitto ebbe ampia risonanza mediatica e Truman Capote ne rimase colpito leggendone su un giornale. Decise di recarsi direttamente a Holcomb, accompagnato dalla sua amica di sempre Harper Lee.
Giunto nella cittadina del Kansas e aiutato da Harper Lee, Capote iniziò a informarsi e indagare sul caso, interrogando le persone del posto e muovendosi come un investigatore in cerca di indizi e moventi per ricostruire dinamiche e arrivare alla verità.
Il risultato è “A sangue freddo”, un romanzo che descrive oggettivamente, con il dovuto distacco, un caso di efferata violenza, con una tecnica che, pare, nessuno avesse mai utilizzato prima. Come tutte le opere di avanguardia, non mancarono critiche all’autore, su tutte quella di voyeurismo.
Il romanzo, pubblicato a puntate sul New Yorker nell’autunno del 1965, ha richiesto sei anni di lavoro ed è è stato l’ultima opera che l’autore ha portato a termine; la stesura del romanzo ha ispirato il film del 2005 del regista Bennett Miller con Philip Seymour Hoffman nei panni di Capote.
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