21 Novembre 2024
Ovum in ovo di titanosauro

a) L'ovum in ovo, nell'area evidenziata. b) Immagine al microscopio elettronico del guscio dell'uovo. c) Foto al microscopio a luce polarizzata della sezione del guscio: la freccia nera indica unità di guscio parzialmente conservate e la freccia rossa caratteristiche unità della calotta basale rigonfia. d) Microfotografia della sezione sottile radiale del guscio d'uovo al microscopio a luce polarizzata che mostra unità di guscio fuse e linee di crescita (freccia nera) e cappuccio basale gonfio (freccia rossa). (Credit: Scientific Reports (2022)

Con la scoperta del primo esempio di "uovo nell'uovo" di un dinosauro è sempre più confermata l'ipotesi che queste antiche creature fossero più vicine agli uccelli che ai rettili odierni

La scoperta di uova fossilizzate risalenti a decine di milioni di anni fa è sempre un evento elettrizzante e lo sono ancor di più se associati a un genitore o se preservano l’embrione in buone condizioni, ma quello avvenuto nel distretto di Dhar, Madhya Pradesh (India), è un ritrovamento davvero eccezionale, il primo caso in assoluto di ovum in ovo di dinosauro.

Si stima il più grande titanosauro conosciuto pesasse 80 tonnellate

L’uovo nell’uovo” è un fenomeno che negli uccelli si verifica quando un uovo viene respinto nel corpo della genitrice, nel sistema riproduttivo, dove viene incorporato in un altro uovo ancora in fase di formazione. Tale eventualità è assente nei rettili, perciò il ritrovamento suggerisce il sistema riproduttivo del dinosauro che ha deposto l’uovo, un titanosauro, fosse più simile a quello dei moderni uccelli che a quello dei rettili.

E il sito del ritrovamento, denominato non a caso Nest p7, è in effetti ricco di fossili, comprese altre uova, tutti appartenenti a titanosauri. Queste gigantesche creature erano sauropodi, i collolungo come il Brontosauro e il Diplodoco, ma la cui stazza era davvero estrema: alcuni superavano i trenta metri di lunghezza e furono i più grandi animali mai vissuti sulla terraferma.

Il sito di nidificazione è datato fra i 66 e i 100 milioni di anni fa

I loro resti sono stati identificati un po’ ovunque nel mondo, dall’Europa all’Australia, ma il Sudamerica e l’Asia meridionale, soprattutto l’India, sembrano esserne particolarmente ricchi. Da quel che sappiamo, essi vissero nel Cretaceo, l’ultimo dei tre periodi geologici in cui imperarono i dinosauri, fino alla grande estinzione di massa di 66 milioni di anni fa che pose fine all’esistenza dei dinosauri non aviani.

Due autori della scoperta provengono dall’Università di Delhi e un terzo dalla Higher Secondary School di Dhar: Harsha Dhiman, Guntupalli Prasad e Vishal Verma hanno notato due gusci completi nell’uovo fossilizzato, uno dentro l’altro e separati da un piccolo spazio vuoto: la prova che si trattava di un ovum in ovo. I ricercatori hanno poi ottenuto immagini in sezione trasversale dell’uovo scoprendo la grande somiglianza con l’ovum in ovo riscontrabile negli uccelli moderni. Ipotizzano inoltre che l’anatomia e la biologia dell’ovidotto dei titanosauridi fosse simile a quella degli uccelli odierni, rendendoli quindi in grado di deporre anch’essi uova in sequenza, nel corso di diversi giorni, anziché tutte in una volta.

Per approfondire: First ovum-in-ovo pathological titanosaurid egg throws light on the reproductive biology of sauropod dinosaurs, Scientific Reports (2022).

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