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La Grande macelleria di Annibale Carracci

Capolavoro di Annibale Carracci, il dipinto la Grande macelleria (o Bottega del macellaio) è uno spaccato di vita quotidiana che l’artista raffigura con grande realismo. Realizzato nel 1585, il quadro ha notevoli dimensioni, misura infatti cm 190×171, ed è fra le opere più straordinarie dell’intera produzione di Carracci. Ad oggi è custodito alla Christ Church Gallery di Oxford.

Committente dell’opera

La committenza del dipinto La Grande Macelleria non è del tutto chiara e si ipotizza che l’incarico al Carracci possa essere stato dato dalla famiglia Canobbi, ricchi commercianti di carne, proprietari a Bologna di banchi da affittare ai macellai.

Un’altra ipotesi è che il quadro possa essere stato commissionato dalla corporazione dei “beccai” per decorare la propria sede. E’ però certo che il dipinto nel 1627 passò dalla famiglia Gonzaga al re d’Inghilterra Carlo I Stuart. L’opera venne ceduta quando venne messa in vendita la grande collezione di opere.

Descrizione de La Grande macelleria

La scena raffigurata dal Carracci è ambientata all’interno di una bottega di macellaio, dove alcuni uomini sono impegnati nello svolgimento delle varie attività quotidiane. L’impiegato che indossa il grembiule bianco è immortalato nell’atto di pesare un trancio di carne con una stadera e al suo fianco si trova il banco delle carni sfasciate.

Uno degli impiegati è raffigurato mentre sta per appendere un mezzo bovino a un gancio, accanto al quale si trova una pecora squartata e ad altri pezzi di animali penzolanti. In secondo piano, dietro il banco, un altro impiegato sta sistemando qualcosa sul soffitto, mentre un terzo aiutante è chino a terra, intento a macellare un capretto.

Tra il macellaio con il grembiule bianco e quello di destra compare il volto di una anziana signora, mentre sulla sinistra della tela una guardia svizzera si fruga in tasca.

Significato e interpretazione dell’opera

Gli storici dell’arte hanno studiato a fondo il perché della rappresentazione di una macelleria da parte di Annibale Carracci. Per comprendere cosa abbia ispirato il Carracci, è importante sapere che ha preso spunto dalla macelleria dello zio, ma è stato anche il suo carattere spartano ad indirizzarlo verso la pittura di genere, che divenne presto un suo punto di forza.

Il tono del dipinto è molto realistico e il Carracci focalizza la sua attenzione sui gesti dei macellai, raffigurandoli mentre compiono azioni tipiche della loro attività in modo spontaneo. Anche le posture sono spontanee, infatti non risultano forzate.

A differenza di altri artisti, che tendevano a ridicolizzare i personaggi della vita quotidiana, mostrati spesso brutti e ghignanti, Annibale Carracci conferisce ai protagonisti del dipinto una certa dignità professionale.

L’autore evidenzia la serietà dignitosa di ogni lavoro, anche quello del macellaio, considerato sgradevole. Proprio per questo l’artista ha raffigurato le vesti dei macellai pulite e non macchiate di sangue come normalmente sono, nell’intento appunto di nobilitare questi personaggi.

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