Gli archeologi, da uno scavo effettuato a Fleet Marston, nel Regno Unito, hanno scoperto per la prima volta come si viveva in una piccola città ai margini dell’Impero nell’Età romana.
Gli scavi di Fleet Marston, una cittadina situata nei pressi di Aylesbury, nel Regno Unito, hanno rivelato per la prima volta come vivevano gli abitanti di una piccola città, situata ai margini di quello che allora era il più vasto Impero del mondo antico, nell’Età romana.
Il sito fa parte del programma di archeologia HS2 e, proprio di recente, gli archeologi che stanno partecipando a questo programma, hanno scoperto una serie di recinti che contenevano prove di strutture domestiche, nonché attività commerciali e industriali.
Questi recinti si svilupparono in una pianta a scala su entrambi i lati di Akeman Street, un’importante strada romana che collegava la capitale romana di Verulamium (l’odierna St.Albans) con Corinium Dobunnorum (ora Cirencester), passando per Roman Alchester (vicino a Bicester).
Racconti di vita quotidiana
Gli scavi hanno anche portato alla luce oltre 1200 monete, diversi pesi di piombo, cucchiai, spille, fibule, dadi da gioco e campane.
Oltre a essere la casa di molti abitanti, è probabile che l’insediamento sia stato un importante punto di sosta per i viaggiatori e i soldati che attraversavano Fleet Marston da e per la guarnigione di Alchester.
Nelle vicinanze gli archeologi hanno anche scoperto un cimitero tardo romano, che conteneva circa 415 sepolture, prevalentemente per inumazione, ma anche per cremazione.
Fleet Marston: perché potrebbe rivelarsi importante per lo studio dell’Età romana
Il numero delle sepolture trovate a Fleet Marston, insieme alle dimensioni e allo sviluppo dell’insediamento, fa pensare a un afflusso di popolazioni nella città tra la metà e la tarda epoca romana, legata forse all’aumento della produzione agricola.
Ci sono due aree separate di sepoltura, che suggeriscono che il cimitero potrebbe essere stato organizzato per tribù di appartenenza, famiglia e gruppo etnico.
Richard Brown, Senior Project Manager del COPA, ha dichiarato che il sito potrebbe rivelarsi molto importante in futuro per lo studio della vita degli antichi romani, in particolare di quelli che vivevano in luoghi molto distanti dall’Urbe.
Lo scavo difatti è molto significativo, sia perché consente una chiara caratterizzazione di questa città romana, sia per lo studio di molti dei suoi abitanti.
Insieme a diversi nuovi siti di insediamenti romani scoperti durante i lavori del gruppo HS2, questo scavo migliora la comprensione della vita che si conduceva nel Buckinghamshire romano.
Di Francesca Orelli
ARCHEOLOGIA: Leggi anche:
La più antica raffigurazione di un fantasma, su una tavoletta babilonese di 3500 anni fa
Il DNA degli Etruschi: da dove giunsero e cosa si intende davvero per “ipotesi orientale”
Testimonianze di consumo di birra nella Cina di 9000 anni fa