La mostra dei disegni di Pontormo sarà visitabile fino al 20 marzo 2022 e comprende alcuni disegni inediti dell’artista che sono conservati all’Istituto Centrale per la Grafica di Roma. L’esposizione, intitolata “Di mano di Jacopo da Puntorme. Disegni di Jacopo da Pontorme nelle collezioni dell’Istituto Centrale per la Grafica”, è allestita nella Sala Dante, all’interno del Palazzo della Calcografia di via della Stamperia 6, dietro la Fontana di Trevi. Scopriamo di più su questo artista annoverato fra i manieristi e sulla mostra.
Chi è Pontormo, ovvero Jacopo Carucci
Noto come il Pontormo, nome attribuito per il luogo di nascita, Pontorme, quartiere di Empoli, Jacopo Carucci (1494 –1557), è stato un pittore italiano del primo Manierismo, maestro del Bronzino.
Rimasto orfano a dieci anni, Jacopo venne affidato alla porta dei Pupilli, che all’epoca era la magistratura fiorentina che si prendeva cura dei beni degli orfani. A prenderlo in custodia fu la nonna materna Brigida, che gli assicurò l’istruzione e lo mandò a Firenze a tredici anni, dove visse poi per tutta la vita.
Affascinato dalla figura di Michelangelo Buonarroti, a livello pittorico ne riprese lo stile tormentato, introverso e inquieto, e prestò molta attenzione alla spiritualità umana.
La sua fama può essere considerata alla pari di artisti come Raffaello, Andrea del Sarto, Bronzino, Vasari. Fra le sue opere più note ritroviamo gli affreschi della Sacra conversazione e la Visitazione, nella chiesa di SS. Annunziata di Firenze, la Decorazione della Cappella del papa in Santa Maria Novella, la Dama con cestello di fusi, nella Galleria degli Uffizi e molti altri.
I disegni esposti nella mostra
Per la prima volta vengono messi in mostra e nella loro interezza i disegni di Pontormo, quasi tutti bifaccia. Questi capolavori, molti dei quali sono inediti, si riferiscono all’attività creativa più intima dell’artista e provengono, tranne uno acquistato dal Gabinetto Nazionale delle stampe nel 1913, dalla prestigiosa collezione Corsini, un tempo a Palazzo Corsini alla Lungara (oggi Galleria Corsini).
Curata da Mario Scalini, Alessandro Cecchi e Giorgio Marini, la mostra permette di ammirare tutti i 29 fogli con i disegni di Pontormo, eseguiti soprattutto a “sanguigna”, a volte utilizzata insieme alla “pietra nera” o con le “lumeggiature a gesso”.
Per questioni di fragilità, anche i disegni presenti sui versi di alcuni di questi fogli sono esposti in facsimile. Infatti, i fogli sono talmente sottili da non poter sopportare l’esposizione verticale. Per protezione, ciascun facsimile è montato in passepartout e incorniciato.
In tutto, fra i disegni originali esposti nelle bacheche e i facsimili del verso alle pareti, le opere di Pontormo in mostra sono 47 e di questi, 23 fanno riferimento al cosiddetto Taccuino Corsini. In particolare, si tratta di studi per figure, quindi un repertorio di immagini e idee tratte dal vero, di cui l’autore si serviva all’occorrenza.
Invece, altri fogli sciolti e qualitativamente migliori, fanno riferimento a studi per composizioni mai realizzate, come per esempio il San Cristoforo, gli studi per il Ritratto di Piero de Medici o ancora lo Studio preparatorio per la Lunetta con la Santa Cecilia. Accompagna la mostra un catalogo realizzato da Allemandi Editore.