21 Novembre 2024
montale

Talento indiscusso nella poesia, Eugenio Montale, premio Nobel per la letteratura nel 1975, da giovane non era propriamente un asso in tutte le materie, anzi. Matematica, chimica e ragioneria erano le sue bestie nere.

Stupisce apprendere che uno dei personaggi divenuto poi emblema della cultura italiana nel mondo, da giovane, abbia avuto problemi a scuola con diverse materie; eppure è quanto è recentemente emerso da alcune ricerche effettuate nella scuola dove il giovane Montale studiò.

Il giovane Eugenio Montale studiò Ragioneria a Genova

Nato a Genova sul finire del XIX secolo (nel 1896, per la precisione), Eugenio Montale da adolescente si iscrisse all’istituto Vittorio Emanuele II della sua città e frequentò il corso di “Commercio e Ragioneria”.

La scelta fu dettata da motivi “di convenienza”: la famiglia del futuro premio Nobel per la Letteratura aveva un’attività di importazione di acqua ragia nel porto di Genova e gli studi di natura economica avrebbero agevolato l’ingresso di Montale in azienda.

Tuttavia, Montale si dimostrò ben poco incline alle materie scientifiche: da una ricerca condotta negli archivi dell’istituto Vittorio Emanuele II sono stati trovati i documenti di valutazione dell’allora allievo Eugenio Montale in classe terza D.

I giudizi non sono molto entusiasmanti: aveva concluso il primo trimestre della terza con un 5 in chimica orale. L’insufficienza fu poi recuperata prima degli scrutini finali. Il 6 a fine anno in chimica si accompagnerà alla sufficienza in computisteria e ragioneria.

Decisamente migliori le votazioni riportate in diritto civile (un 7 finale) e, naturalmente, anche nelle materie umanistiche: 8 in inglese e francese, storia e calligrafia, ma anche economia politica e fisica.

In italiano Eugenio Montale eccelle: all’8 in orale, si accompagna il 9 nello scritto, votazioni che già allora danno la misura del talento che porterà raccolta dopo raccolta a far considerare Montale uno dei migliori poeti del Novecento.

Montale non è l’unico intellettuale ad avere avuto difficoltà scolastiche in gioventù; se in prima battuta la notizia può sorprendere, passato lo stupore, non può che essere motivo di riflessione.

Innanzitutto sull’importanza di assecondare le naturali inclinazioni di ognuno che, se messe nelle giuste condizioni di germogliare, possono dare frutti davvero rigogliosi. Va da sè che evitare di imporre materie e studi che non piacciono è il naturale corollario.

Sembrano frasi fatte, pillole di saggezza scontate eppure quante volte, nella scuola, ma anche e soprattutto nella vita, prendiamo scelte secondo criteri opportunistici e non seguendo i nostri talenti e le nostre attitudini?

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