21 Novembre 2024
Dostoevskij

Gli ultimi, fatidici passi, il cuore che martella e… la grazia che arriva all’ultimo, decisivo momento. Sembra, ma non è una storia. È quanto è realmente accaduto a Fedor Dostoevskij, celeberrimo scrittore russo.

Se piccoli episodi, parentesi del nostro quotidiano incidono nella nostra visione del mondo, nel nostro atteggiamento verso la vita, figuriamoci quei momenti, quei giorni, quei periodi che indelebilmente segnano la nostra vita.

Un episodio così significativo, così provante, come quello accaduto a Dostoevskij non può non aver influenzato la vita dello scrittore e, di conseguenza, la produzione letteraria che ne è seguita nel tempo.

Dostoevskij condannato a morte: la vicenda

Procediamo con ordine: Dostoevskij ha 28 anni quel 22 dicembre 1849 e il suo destino sembra ormai segnato. Accusato di aver partecipato a una società segreta con scopi sovversivi, lo scrittore russo è condannato a morte ed è ormai già sul patibolo.

La sentenza è stata letta, i primi condannati (lui sarà nel secondo gruppo) stanno affidando la loro anima a Dio quando l’insperato accade: è arrivata una missiva dello zar. Tutto si ferma, e possiamo immaginare il silenzio assordante che cala sulla scena.

La missiva dello zar contiene l’incredibile trasformazione della pena capitale in una condanna ai lavori forzati. La vita, riacciuffata per i capelli, da questo momento in poi avrà un sapore diverso per lo scrittore russo che, inutile dirlo, guarderà tutto con occhi differenti.

E, di conseguenza, saranno le opere letterarie a recepire, raccogliere le emozioni dello scrittore: in diversi capolavori vengono descritti quei momenti sull’orlo dell’abisso e, forse, la narrazione della condanna del principe Myskin ne “L’Idiota” è quella più significativa.

L’importanza delle lettere degli scrittori

Oltre che essere rievocata nei romanzi, l’esperienza di Dostoevskij condannato a morte è stata dallo stesso autore narrata anche nella lettera che scrisse al fratello. Leggendola, apprendiamo da una parte l’esatta dinamica della vicenda, dall’altra, anche gli stati d’animo dell’autore.

Questa lettera, ma più in generale le lettere degli scrittori sono una preziosa fonte di informazioni che gli autori forniscono “di prima mano” e, per questo, autentiche prove dei loro stati d’animo e delle loro opinioni. 

Non è un caso che ieri come in tempi più recenti, le lettere degli scrittori rappresentino un vero e proprio patrimonio: oltre a Dostoevskij, sono tanti gli autori di cui è stata conservata buona parte della loro corrispondenza, e che consente di gettare nuova luce sui pensieri più intimi degli autori.

Oltre alla sostanza, anche la forma delle lettere non finisce di affascinare studiosi e curiosi per quella scrittura elegante con cui sono vergate, o per quei tratti segnati dal tempo che riescono a far breccia nell’interesse del pubblico.

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