Mentre i dinosauri regnavano sulla terraferma, rettili acquatici come gli ittiosauri dominavano gli oceani e anch’essi raggiunsero dimensioni colossali. Ma il teschio di un ittiosauro portato alla luce in Nordamerica assume particolare importanza mettendo in relazione la sua stazza con l’epoca in cui visse.
Come spiega il dottor Martin Sander, prima firma della ricerca, paleontologo presso l’Università di Bonn e Ricercatore Associato al Dinosaur Institute del Natural History Museum di Los Angeles (NHM), ancora non conosciamo le specie di rettili di terra che si evolsero in ittiosauri: “Dalle prime scoperte di scheletri nel sud dell’Inghilterra e in Germania oltre 250 anni fa, questi pesci-sauri sono fra i primi grandi rettili fossili conosciuti dalla scienza, molto prima dei dinosauri, e da allora hanno conquistato l’immaginario collettivo”.
Il cetaceo cui l’ittiosauro è più spesso paragonato è il capodoglio
Estratto dal Fossil Hill Member, un’unità litologica nelle Augusta Mountains, Nevada nordoccidentale, il teschio di questa nuova specie di ittiosauro è lungo due metri; il corpo doveva quindi, in proporzione, raggiungere i 17 metri. Il reperto si presenta in ottimo stato di conservazione e include parti della spina dorsale, delle spalle e delle pinne. La datazione lo colloca nel Triassico Medio.
L’età del fossile è stata più precisamente stimata in 246 milioni di anni, quindi visse appena tre milioni di anni dopo la comparsa del primo ittiosauro acquatico. Sì, perché le frequenti analogie con i moderni cetacei sono molteplici, inclusa, come anticipavamo, l’ipotesi si tratti di animali di terra che si sono evoluti fino ad adattarsi alla vita marina. Ma mentre le balene dovettero seguire un lungo percorso che le portò a dimensioni colossali (l’attuale balenottera azzurra è in effetti il più grande animale mai vissuto sulla Terra), pare l’ittiosauro abbia compiuto un balzo analogo in relativamente breve tempo, sulla scala evolutiva.
Il muso allungato e i denti conici suggeriscono la dieta del Cymbospondylus youngorum dovesse consistere in pesci e calamari, ma considerata la stazza poteva cacciare anche rettili di dimensioni ridotte. Già a partire dall’inizio del Ventesimo Secolo nella stessa formazione nel Nevada erano stati trovati resti fossili di svariate creature marine, inclusi altri ittiosauri; la diversificazione evolutiva costituisce un altro parallelismo coi cetacei, che oggi si presentano non solo in dimensioni diverse ma anche con differenziate tecniche predatorie fino allo sviluppo dei fanoni nelle balene in luogo dei denti.
Dal Triassico alla birra del Nevada
Restano non chiare le ragioni che portarono l’ittiosauro a diventare un gigante in così breve tempo: l’ecosistema dell’epoca, per come è stato possibile ricostruirlo finora, suggerisce possa essere dovuto all’accrescimento nella popolazione o alla comparsa e rapida diffusione, a seconda dei casi, di piccoli animali come le ammoniti e i conodonta, in seguito all’estinzione di massa al termine del Permiano (251 milioni di anni fa). Forse l’abbondanza di piccole prede favorì l’evoluzione in forma gigante degli ittiosauri come anche dei competitori nella sua stessa nicchia ecologica.
La denominazione Cymbospondylus youngorum scelta per la nuova specie di ittiosauro è dovuta al Great Basin Brewing Company, birrificio di proprietà della famiglia Young (con sede a Reno, Nevada) produttore della birra Icky, molto popolare nella regione sulla cui etichetta fa bella mostra di sé proprio un ittiosauro (“Icky” è un vezzeggiativo di Ichthyosaur). E l’azienda è anche sponsor della missione di scavo e ricerca.
La ricerca “Early giant reveals faster evolution of large size in ichthyosaurs than in cetaceans“ è pubblicata su Science (2021).