Letteratura

Booker Prize: le cose da sapere sul celebre premio letterario

Vincere un premio di qualsiasi natura rappresenta sempre una gratificazione, uno stimolo in più per fare meglio. Ciò vale anche in letteratura dove, da tempo oramai, ci sono numerosi premi letterari internazionali. Il più famoso e ambito è il Nobel per la letteratura, ma ce ne sono tanti altri.

Fra questi, il Booker Prize che è rivolto ai libri in lingua inglese, pubblicati nell’anno di assegnazione, e che, comprensibilmente, per la sua ampia estensione di concorrenti riveste un ruolo primario nel panorama letterario internazionale.

Il Booker Prize: regole e curiosità

Assegnato per la prima volta nel 1969, il premio era inizialmente rivolto solo ai libri scritti da autori inglesi, irlandesi, e provenienti dai paesi del Commonwealth. Dal 2014 il criterio geografico è stato soppresso e possono essere candidati libri in lingua inglese di autori di tutto il mondo.

Come è facile immaginare, i libri candidati a uno dei premi letterari internazionali più famosi al mondo sono tantissimi. Per dare un’idea, nel 2021 sono stati presentati 158 libri contro la sessantina che venne candidata nella prima edizione.

Da regolamento, ogni editore può presentare un solo titolo (sono ammessi romanzi e narrativa sperimentale, ma non raccolte di racconti), ma non mancano eccezioni alla regola che fanno lievitare il numero di libri candidati per ogni editore.

I giurati devono leggere tutti i romanzi e, con riunioni periodiche, scremano la lista dei partecipanti, definendo prima una longlist e, passo dopo passo, una shortlist con 5 o 6 titoli finalisti che si contendono il premio.

Come per molti altri premi letterari internazionali, aggiudicarsi il Booker Prize da’ notevole visibilità. Per esempio, Bernardine Evaristo, vincitrice (ex aequo con Margaret Atwood) nel 2019 del Premio con Girl, Woman, Other, ha cambiato vita dopo la vittoria.

Infatti, grazie alla notorietà che il Booker Prize Bernardine Evaristo ha dato, ha potuto finalmente dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Nel 2020 il premio è stato aggiudicato a Douglas Stuart con Storia di Shuggie Bain e nel 2021 a Damon Galgut con  La promessa.

Negli anni, hanno vinto il premio anche Yann Martel con Vita di Pi, nel 2002, Ian McEwan con Amsterdam (nel 1998), Il paziente inglese scritto da Michael Ondaatje (nel 1992), da cui fu tratto l’omonimo film diretto da Anthony Minghella e vincitore di 9 premi Oscar.

Rimanendo nell’ambito di libri che hanno ispirato film, ricordiamo nel 1982 l’assegnazione del Booker Prize al libro La lista di Schindler di Thomas Keneally di cui Steven Spielberg firmerà il celebre adattamento per il grande schermo.

Fra i big della letteratura mondiale, hanno vinto il premio anche Salman Rushdie, nel 1981 con Figli della mezzanotte; William Golding, nel 1980 con Riti di passaggio, e Nadine Gordimer, nel 1974 con Il conservatore, che saranno poi entrambi premi Nobel per la letteratura.

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