Il suo nome è oggi associato al teatro del Novecento, in particolare alla rivoluzione drammaturgica che ha posto il tormento dell’uomo contemporaneo al centro e che gli è valsa il premio Nobel per la letteratura nel 1934. Ma, come per tutti, gli inizi furono duri anche per Luigi Pirandello.
Difficoltà economiche, momenti problematici in famiglia e i conflitti con gli scrittori italiani del suo tempo sono solo alcuni degli ostacoli che si posero sul cammino verso il successo del celebre drammaturgo siciliano.
La vita di Luigi Pirandello
Pirandello nacque a Girgenti, l’attuale Agrigento, nel 1867, più precisamente in località Caos che oggi ospita il museo a lui dedicato. Il padre, Stefano, era un proprietario di miniere di zolfo, attività che permetteva alla famiglia di vivere agiatamente.
Per lo meno, fino al tracollo finanziario che, quando Luigi aveva 14 anni, li costrinse a trasferirsi a Palermo dove Pirandello affrontò gli studi liceali. In seguito, proseguì la sua carriera scolastica prima a Roma e poi a Bonn dove si laureò con una tesi sul dialetto di Girgenti tradotta in tedesco.
Nel 1894 si sposò con Antonietta Portolano, figlia di un socio in affari del padre: il matrimonio ridurrà di molto le preoccupazioni economiche, ma sarà anche un’unione di amore da cui nasceranno Stefano, Rosalia Caterina (Lietta) e Fausto Calogero che sarà famoso pittore.
La felicità si incrina dapprima con una nuova crisi economica che colpisce Pirandello: una frana nelle miniere di proprietà del padre pregiudica sia la stabilità finanziaria della famiglia che la salute mentale della moglie, già compromessa.
A ciò si aggiunse la chiamata alle armi e la partenza per il fronte della Grande Guerra del primogenito Stefano: nel 1919 la moglie viene ricoverata in un ospedale psichiatrico e vi rimarrà per tutta la vita, affetta da malattie mentali.
In questi anni Pirandello inizia ad avere le prime gratificazioni da scrittore, ma il successo che la sua produzione gli porterà è ancora lontano cosicché, accanto alla scrittura, Luigi Pirandello deve ancora dedicarsi ad altri lavori per sbarcare il lunario.
Marta Abba e il premio Nobel
Gli anni successivi, almeno professionalmente, daranno a Pirandello più gioie: piano piano il suo nome si affermerà fra i più grandi scrittori italiani dell’epoca e il suo teatro irromperà sulla scena mettendo sotto i riflettori i tormenti dell’uomo contemporaneo.
È di questi anni l’incontro fatidico con l’attrice Marta Abba che diverrà la sua musa. Successo dopo successo, nel 1934 verrà insignito del premio Nobel per la Letteratura, premio che finora solo sei scrittori italiani hanno ricevuto.
Gli inizi non sono mai semplici e ne abbiamo avuto la dimostrazione, leggendo dei primi passi e delle difficoltà che Pirandello attraversò. Il talento e la passione, ad ogni modo, trovano sempre un modo per farsi posto, ieri come oggi, sulla strada di chi non demorde.
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