Lo scrittore di “Arsenico e vecchi merletti”, una commedia che è stata poi trasformata in un film con Cary Grant, aveva studiato le registrazioni dell’assassina seriale Amy Archer-Gilligan. Il risultato? Una pièce di Broadway, e una pellicola, diventata un classico delle maratone cinematografiche di Halloween.
“La follia fa parte della mia famiglia: praticamente galloppa”. Questo è ciò che l’attore Cary Grant dichiarò nel film del 1944 “Arsenico e vecchi merletti”, basato sulla commedia di successo di Broadway.
La macabra commedia, ambientata ad Halloween, parla della scoperta da parte del personaggio, interpretato da Grant, di come le sue zie avessero segretamente ucciso gli affittuari della loro pensione.
Certo, è un argomento piuttosto cupo per una commedia, ma che diventa ancora più raccapricciante se si pensa che è stato ispirato…nientedimeno che da omicidi reali!
Mentre lavorava ad “Arsenico e vecchi merletti”, il drammaturgo Joseph Kesselring si è recato nel Connecticut per esaminare i documenti del tribunale relativi ad Ami Archer-Gilligan, una serial killer condannata all’ergastolo che aveva gestito una pensione per anziani.
Sessantasei persone morirono in quella casa tra il 1908 e il 1916. Quando poi gli investigatori riesumarono cinque corpi, compreso quello del secondo marito della Archer-Gilligan, le autopsie rivelarono che erano stati avvelenati con arsenico e strictina.
Un tasso di mortalità insolitamente alto
Amy Archer-Gilligan e il suo primo marito, James Archer, aprirono la loro piccola casa di cura a Windsor, nel Connecticut, tra il 1907 e il 1908.
La Archer Home for Elderly and Chronic Invalids in genere aveva meno di 10 ospiti alla volta e, comprensibilmente, ci furono alcuni decessi tra gli anziani inquilini.
Il primo fu nel 1908, mentre il secondo nel 1909. Poi però ci fu un drammatico, e altrettanto strano, aumento: tra il 1910 e il 1916 ci furono ben 64 morti alla Archer Home.
Uno dei primi decessi ad Archer Home fu quello del primo marito di Amy, James, che morì nel 1910 all’età di 50 anni (Amy potrebbe aver avuto tra i 30 e i 40 anni).
La causa della morte all’epoca era la malattia di Bright, un termine medico più antico che si riferiva alle malattie renali.
Amy sposò il suo secondo marito, Michael Gilligan, alla fine del 1913. L’uomo morì solo tre mesi dopo all’età di 56 anni, con la causa della morte registrata come malattia cardiaca valvolare e “attacco biliare acuto”, cioè problemi di digestione o di stomaco.
Questa volta, la morte del suo secondo marito sembrava più sospetta. Sebbene fosse vedovo con figli, nel suo testamento lasciò l’intera proprietà ad Amy.
E non era l’unica persona la cui morte sembrava avvantaggiarla. I pensionanti potevano scegliere di pagare ad Amy una tariffa settimanale o un forfait di 1000 dollari per l’assistenza a vita, e alcuni dei suoi ospiti sembravano morire improvvisamente dopo averle pagato una quota a vita o averle firmato un assegno per una somma di denaro.
Quando il suo secondo marito morì nel febbraio del 1914, le persone in città (e gli ospiti di Archer Home) avevano già iniziato a notare che il tasso di mortalità era sospettosamente alto.
Tuttavia, niente venne fatto fino alla morte improvvisa di un altro pensionante, avvenuta pochi mesi dopo, nel maggio del 1914. A quel punto qualcuno decise di andare a fondo della faccenda e capire cosa stava realmente succedendo.
I sospetti di una sorella stimolano un’indagine
Quel mese morì un pensionante di 61 anni, Franklin Andrews, e la causa della morte venne registrata come “ulcera gastrica”.
Quando però sua sorella, Nellie Pierce, stava pulendo le sue cose, trovò una corrispondenza tra suo fratello e Amy, in cui Amy sembrava fargli pressioni per soldi.
Insospettita, la donna contattò il procuratore di Stato e l’Hartford Courant.
I reporter del Courant iniziarono a indagare sulle morti di Archer House. Carlan Goslee, che si occupava di scrivere i necrologi per gli abitanti di Windsor, aveva già notato le frequenti morti ad Archer Home e aveva anche scoperto, grazie a una soffiata avuta da una farmacia, che Amy aveva acquistato arsenico più volte, presumibilmente per uccidere topi e cimici.
I giornalisti cominciarono a riesaminare i certificati di morte e notarono che molti dei pensionanti sembravano avere morti improvvise o dovute a problemi di stomaco.
Confrontarono anche i tassi di mortalità della pensione con quelli di altre case di cura per anziani e scoprirono che i decessi presso la Archer Home erano molto più alti, e frequenti, rispetto alle altre case per anziani.
Queste scoperte portarono a un’indagine di Stato, in cui le autorità riesumarono i corpi di cinque persone che erano morte nella pensione.
A quel tempo, gli imbalsamatori usavano l’arsenico quando preparavano un corpo, quindi la sua presenza in un cadavere non indicava necessariamente un avvelenamento.
Dopo l’autopsia però, gli investigatori scoprirono che lo stomaco di Franklin Andrews conteneva abbastanza arsenico per uccidere diverse persone, indicando fortemente che qualcuno lo aveva avvelenato.
Anche gli altri quattro corpi – Alice Gowdy, Charles Smith, Maude Howard Lynch e il secondo marito di Amy, Michael Gilligan – mostravano segni di avvelenamento da arsenico e strictina.
Nel maggio del 1916, la polizia arrestò Amy Archer-Gilligan. Anche se venne accusata di tutte e cinque le morti, andò a processo solo per il decesso di Franklin Andrews.
L’anno successivo, una giuria la condannò per omicidio di primo grado e la Archer-Gilligan ricevette una condanna a morte. Il suo avvocato fece appello e, nel 1919, venne sottoposta a un nuovo processo, in cui lei si dichiarò pazza.
Questa volta venne condannata per omicidio di secondo grado e ricevette una condanna all’ergastolo. Nel 1924 lo Stato la trasferì nel Connecticut General Hospital for the Insane of Middletown, dove la Archer-Gilligan rimase fino alla morte, avvenuta nel 1962.
Gli omicidi influenzano lo spettacolo di Broadway e gli standard delle case di cura
Uno degli impatti immediati dell’arresto e del processo di Amy Archer-Gilligan fu una modifica dello standard del Connecticut per l’assistenza agli anziani.
Nel 1917, lo Stato introdusse un disegno di legge che richiedeva l’autorizzazione statale delle strutture di assistenza agli anziani, che ora dovevano ricevere ispezioni e presentare rapporti annuali dei decessi.
La storia degli omicidi di Archer House catturò anche l’interesse del drammaturgo Joseph Kesselring, che era ancora un adolescente quando la Archer-Gilligan venne processata e condannata.
Anni dopo Kesselring contattò Hugh Alcorn, l’avvocato dell’Hartford, che aveva perseguito la serial killer. Alcorn gli diede l’accesso ai documenti del tribunale relativi al caso.
Quando “Arsenico e vecchi merletti” debuttò a Broadway nel 1941, Alcorn partecipò alla prima dello spettacolo, ma secondo quanto venne riferito in seguito, non gli piacque.
Tuttavia la commedia fu un enorme successo e portò Frank Capra a pubblicare un adattamento cinematografico nel 1944.
Quasi un secolo dopo, molti considerano il film un classico delle maratone cinematografiche di Halloween, anche se potrebbero non rendersi conto che è stato ispirato da eventi reali e orribili.
Di Francesca Orelli
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