TOI-1634 e TOI-1685 sono entrambe nane rosse e distano rispettivamente 115 e 123 anni luce da noi, all’apparenza vicine fra loro nella costellazione del Perseo. Quando si individua un pianeta al di fuori del nostro sistema solare, esso viene denominato col nome della stella intorno a cui orbita, più la lettera b dell’alfabeto (per il primo pianeta scoperto in quel sistema, poi c, d, e così via).
Le due stelle ospitano ciascuna un pianeta di tipo terrestre, chiamati appunto TOI-1634b e TOI-1685b: essi furono scoperti nel corso del 2021 dalla sonda della NASA TESS con il metodo del transito, ovvero la variazione nello spettro elettromagnetico di una stella quando un corpo come un pianeta gli passa davanti dal punto di vista dell’osservatore.
Le due stelle sono praticamente identiche per dimensioni e caratteristiche
Studi più approfonditi realizzati grazie a diversi telescopi e strumenti terrestri a partire dallo spettrografo Ird (InfraRed Doppler) del Subaru, ubicato presso l’isola hawaiana di Mauna Kea hanno reso possibile effettuare diverse e più precise misurazioni riguardo i due corpi.
TOI-1685b ha una massa pari a 3,43 volte la Terra e completa un’orbita intorno alla sua stella in 0,7 giorni, mentre TOI-1634b rivela una massa superiore a quanto inizialmente stimato: 10,14 volte la Terra, ovvero la più massiccia superterra mai individuata in un’orbita così stretta, pari a un giorno terrestre. Questa caratteristica fa di TOI-1634b il nuovo punto di riferimento nell’elaborazione di teorie riguardo i limiti nella massa di un pianeta di tipo USP (Ultra-short Period) e dei suoi processi di formazione.
È oggetto di discussione se pianeti così vicini a una nana rossa siano abitabili
Proprio il rapporto fra la massa e le dimensioni indica ai ricercatori che la composizione di entrambi i pianeti è simile a quella terrestre, si tratta di pianeti rocciosi. L’altra notizia importante riguarda l’assenza di un’atmosfera, probabilmente dovuta proprio alla vicinanza alle rispettive stelle: le nane rosse sono iperattive e sappiamo già di altri casi in cui un brillamento ha investito un pianeta tanto da spazzarne via l’atmosfera laddove fosse eventualmente presente (come per il nostro vicino di casa Proxima Centauri b).
Tale caratteristica lascia spazio agli studi sull’eventuale formazione di una nuova atmosfera composta dai gas rilasciati dall’interno del pianeta stesso, studi futuri potranno beneficiare delle capacità del telescopio spaziale James Webb, ormai prossimo al lancio, mentre il Subaru e strumenti analoghi proseguiranno inoltre il lavoro di conferma e analisi dei candidati pianeti individuati da TESS.
La ricerca “Two Bright M Dwarfs Hosting Ultra-Short-Period Super-Earths with Earth-like Compositions“ è stata pubblicata sul The Astronomical Journal il 23 settembre 2021.
Guarda anche:
- Pianeta extrasolare genera una seconda atmosfera dopo aver perso la prima
- Un “super Venere” vicino al sistema solare si rivela particolarmente adatto per studi approfonditi
- I mondi con oceani d’acqua e continenti potrebbero essere comuni nella galassia, suggerisce un nuovo studio
- Attività tettonica su pianeta extrasolare, con un emisfero pieno di vulcani