Noto pittore del Manierismo, Giuseppe Arcimboldo durante la sua vita artistica realizzò disegni di stemmi e cartoni per tappezzerie a vetrate, ma divenne celebre grazie alle sue creazioni insolite e fantasiose. Fra le sue opere più conosciute, divenute rappresentative della pittura manierista, vi sono quattro tavole di dimensioni contenute raffiguranti, in forma di ritratto allegorico, le Quattro Stagioni e il Vertumno.
Le Quattro Stagioni
Le Quattro Stagioni sono state commissionate nel XVI secolo Rodolfo II d’Asburgo che incaricò l’artista di recarsi a Baviera per arricchire la sua collezione di meraviglie e antichità.
La Primavera – eseguito nel 1573, il quadro è dominato dai fiori, con una prevalenza dell’iris sul seno. L’orecchio è rappresentato da un’aquilegia, mentre sulla sommità della nuca spicca un giglio. Come l’autunno, la primavera, è rivolta verso sinistra, è una donna ed è giovane.
L’Estate – la tavola è stata eseguita nel 1563 ed è composta da frutti, piante, ortaggi e verdure. Anche in questo caso è una donna, è rivolta verso destra e sul suo viso sono presenti una pesca, delle ciliegie, una melanzana, sul corpo delle spighe di grano e un cetriolo. Sul seno spicca un carciofo. Questo è l’unica delle quattro tavole firmata dal pittore e si trova al museo del Louvre.
L’Autunno – dipinto nel 1573, l’autunno è un uomo, è rivolto verso sinistra, ha il volto forgiato da mele e pere, l’orecchio formato da un fungo, dal quale pende un orecchino a forma di fico. Il collo è composto da due pere, i capelli da grappoli d’uva, la barba da lunghe spighe di grano e al posto del corpo ha una botte di legno.
L’Inverno – dipinto nel 1563, l’autunno è un uomo e ha il viso costituito da foglie, pezzi di alberi rami e frutti, l’occhio è una fessura nel legno, la bocca è composta da due funghi. La capigliatura è costituita da rami e foglie e il vestito è una stuoia sulla quale spiccano un’arancia e un limone. Il dipinto è conservato al museo del Louvre.
Il Vertumno
Il Vertumno è uno straordinario ritratto che l’artista dedica all’imperatore dopo aver fatto ritorno nella sua Milano. Arcimboldo e Rodolfo II erano rimasti in ottimi rapporti, tanto che l’artista, nel 1591, gli inviò questo dipinto. Il ritratto piacque così tanto a Rodolfo II che il pittore venne nominato nel 1592 Conte Platino, appena un anno prima della sua morte avvenuta l’11 luglio 1593.
Nel ritratto di Rodolfo II in veste di Vertumno, dio delle stagioni, l’artista riunisce l’allegoria delle sue prime metamorfosi in un’unica immagine, in cui si scorgono i frutti e i fiori di ogni stagione.
La simultanea fioritura e maturazione dei frutti della terra simboleggia l’Età dell’Oro del regno di Rodolfo ed allude ad una primavera eterna. Il contesto mette in evidenza la propaganda imperiale. Il Vertumno è conservato presso Skoklosters slott di Stoccolma.