Oggi la televisione, complice la popolarità sempre più crescente degli smartphone, dei tablet, dei computer e dei dispositivi “alternativi” per guardare i programmi, le serie TV, i film, i canali televisivi e i documentari, è diventata ormai un oggetto del passato, ma quando approdò nella nostra quotidianità, rivoluzionò letteralmente la nostra vita. Come si è arrivati però a questo traguardo e chi fu il vero “papà” della televisione?
Il modo con cui le persone guardano la televisione, o si approcciano ai media visivi, è cambiato radicalmente da quando la televisione è apparsa per la prima volta sulla scena tra la seconda metà degli anni Quaranta e la fine degli anni Cinquanta, cambiando per sempre la vita degli italiani.
Decennio dopo decennio, la tecnologia televisiva è progredita costantemente: il colore è arrivato negli anni Sessanta, seguito dal cavo negli anni Settanta, dai videoregistratori negli anni Ottanta e dall’alta definizione alla fine degli anni Novanta.
Oggi, nel XXI secolo, la maggior parte degli spettatori ha la possibilità di guardare programmi televisivi sugli smartphone, sui laptop e sui tablet come su un televisore.
Sorprendentemente, tuttavia, questi cambiamenti tecnologici sono (e sono stati) miglioramenti di un sistema di base che ha funzionato dalla fine degli anni Trenta, e con radici che risalgono ancora più indietro nel tempo.
Tecnologia TV precoce: dischi rotanti meccanici
Nessun singolo inventore può fregiarsi del titolo di papà, o di mamma, della televisione, perché tutti, nel loro piccolo, hanno contribuito alla nascita di questo dispositivo così rivoluzionario.
L’idea era in circolazione molto prima che esistesse la tecnologia per realizzarla (un po’ quello che capitò a Cameron quando ebbe l’idea per Avatar e dovette aspettare più di vent’anni prima di poterla realizzare), e molti scienziati e ingegneri hanno dato contributi che si sono poi incastrati, l’uno con l’altro, per produrre alla fine quella che oggi conosciamo come TV.
Le origini della televisione moderna possono essere fatte risalire agli anni 1830 e 1840, quando Samuel F.B Morse sviluppò il telegrafo, il sistema di invio di messaggi (tradotti in segnali acustici) lungo i fili.
Un altro importante passo avanti arrivò quando nel 1876 sotto forma di telefono da parte di Alexander Graham Bell (che si contende la paternità con l’italianissimo Antonio Meucci), che consentì alla voce umana di viaggiare attraverso i fili su lunghe distanze.
Sia Bell sia Thomas Edison, successivamente, ipotizzarono la possibilità di dispositivi simili a telefoni in grado di trasmettere immagini e suoni (ti viene in mente qualcosa? A noi sì: il contemporaneo smartphone, che in un certo senso ci ha permesso di tenerci in contatto durante i vari lockdown).
Fu però un ricercatore tedesco a compiere il passo successivo verso lo sviluppo della tecnologia che ha reso possibile l’invenzione della televisione.
Nel 1884, Paul Nipkow inventò un sistema per inviare immagini via fili tramite dischi rotanti. Lo chiamò telescopio elettrico, ma era sostanzialmente una prima forma di televisione meccanica.
La TV diventa elettronica con i tubi a raggi catodici
Oggi, quando sentiamo parlare di televisore a tubo catodico, quasi ci viene da sorridere perché ci sembra un oggetto ormai appartenente alla Preistoria, ma quando all’inizio del 1900 il fisico russo Boris Rosing e l’ingegnere scozzese Alan Archibald Campbell-Swinton lavorarono indipendentemente per migliorare il sistema di Nipkow, fu una vera rivoluzione.
I due inventori sostituirono i dischi rotanti, giudicati troppo ingombranti e poco funzionali, con tubi a raggi catodici, una tecnologia che era stata sviluppata in precedenza dal fisico tedesco Karl Braun, ma che prima di quel momento non era mai stata presa in considerazione, né tanto meno applicata nella pratica.
Il sistema di Swinton, che posizionò i tubi a raggi catodici all’interno della fotocamera che inviava l’immagine, così come all’interno del ricevitore, era essenzialmente il primo sistema televisivo completamente elettronico.
L’ingegnere russo Vladimir Zworykin lavorò come assistente di Rosing prima che entrambi fossero costretti a emigrare dopo la Rivoluzione Russa.
Nel 1923 Zworykin era impiegato presso la società di produzione Westinghouse, con sede a Pittsburgh, quando fece domanda per il suo primo brevetto televisivo per “Iconoscope”, che utilizzava la tecnologia dei tubi a raggi catodici per trasmettere le immagini.
Nel 1929 Zworykin mostrò il suo sistema televisivo completamente elettronico a un convegno di ingegneri radiofonici.
Tra il pubblico c’era David Sarnoff, un dirigente della Radio Corporation of America (RCA), la più grande compagnia di comunicazioni della nazione all’epoca.
Nato in una povera famiglia ebrea originaria di Minsk, Sarnoff era arrivato a New York da bambino e aveva iniziato la sua carriera come operatore telegrafico.
Era effettivamente in servizio la notte del disastro del Titanic, anche se probabilmente non coordinò, come affermò in seguito, i messaggi di soccorso inviati alle navi vicine, di sicuro aiutò a diffondere i nomi dei sopravvissuti.
1939, l’anno della svolta della TV negli Stati Uniti
Sarnoff fu tra i primi a capire che la televisione, come la radio, aveva un potenziale enorme come mezzo di intrattenimento e di comunicazione.
Nominato presidente della RCA nel 1930, assunse Zworykin per sviluppare e migliorare la tecnologia televisiva per l’azienda.
Nel frattempo un inventore americano, di nome Philo Farnsworth, stava lavorando al proprio sistema televisivo.
Secondo quanto riferito, Farnsworth, che era cresciuto in una fattoria dello Utah, aveva avuto la grande idea: un tubo a vuoto in grado di sezionare le immagini in linee, di trasmettere quelle linee e di trasformarle di nuovo in immagini, mentre era ancora un adolescente a una lezione di chimica.
Nel 1927, all’età di 21 anni, Farnsworth completò il prototipo del primo sistema televisivo elettronico completamente funzionante, basato su questo “dissettore di immagini”.
Ben presto si trovò coinvolto in una lunga battaglia legale con la RCA, che rivendicava il brevetto di Zworykin del 1923 e che, alla fine, ebbe la priorità sulle invenzioni di Farnsworth.
L’Ufficio Brevetti degli Stati Uniti si pronunciò a favore di Farnsworth solo nel 1934 (aiutato in parte da un vecchio insegnante di liceo, che aveva conservato un disegno chiave del giovane inventore), e Sarnoff fu infine costretto a pagare a Farnsworth un milione di dollari di tasse di licenza.
Sebbene sia visto da molti storici come il vero padre della moderna televisione, Farnsworth non guadagnò mai molto dalla sua invenzione, e fu perseguitato da cause legali per i brevetti della RCA.
In seguito passò ad altri campi di ricerca, inclusa la fissione nucleare, e morì indebitato nel 1971.
Sarnoff invece, complice anche la forza del suo ufficio di marketing, introdusse il pubblico alla televisione in grande stile alla Fiera Mondiale di New York del 1939.
Sotto l’egida della divisione radiotelevisiva della RCA, la National Broadcasting Company (NBC), Sarnoff trasmise in diretta le cerimonie di apertura della fiera, incluso un discorso del presidente Franklin D.Roosevelt.
L’ascesa di un nuovo media
Nel 1940, negli Stati Uniti erano in uso solo poche centinaia di televisori. Con la radio che ancora dominava le onde radio (e che era molto più economica. L’80% delle famiglie americane ne possedeva una), l’uso della TV crebbe lentamente nel corso del decennio e, verso la metà degli anni Quaranta, gli Stati Uniti avevano 23 stazioni televisive.
Nel 1949, un anno dopo il debutto dello spettacolo di varietà di successo Texaco Star Theater, condotto dal comico Milton Berle, la nazione vantava un milione di televisori in uso.
Negli anni Cinquanta, la televisione era davvero entrata nel mainstream, con oltre la metà di tutte le case americane che arrivarono a possedere un televisore entro il 1955.
Con l’aumento del numero dei consumatori, furono create più stazioni e più programmi che venivano trasmessi, e alla fine di quel decennio la TV aveva ormai sostituito la radio come fonte principale di intrattenimento negli Stati Uniti.
E in Italia? Come negli Stati Uniti, le prime prove di diffusione della televisione iniziarono ad essere effettuate a partire dal 1934 e, nel 1949, quattro anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, ci fu una trasmissione sperimentale dalla Triennale di Milano presentata dal mitico Corrado.
Il servizio regolare però cominciò soltanto dal 3 gennaio 1954 a cura della neonata Rai, che era ancora in bianco e nero.
Di Francesca Orelli
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