Potente, intrigante, destabilizzante. The Father è l’esordio alla regia di Florian Zeller, adattamento cinematografico alla pièce teatrale omonima dello stesso Zeller. Il film è stato candidato agli Oscar 2021 in ben sei categorie, arrivando a vincere due statuette (Miglior sceneggiatura non originale e Miglior attore protagonista). L’anima della pellicola è Anthony Hopkins, in uno delle interpretazioni più intense della sua carriera.
Trama
Annie (Olivia Colman) fa visita al padre Anthony dopo che questi ha fatto fuggire l’ennesima badante. Anthony soffre di demenza senile, è estremamente attaccato al suo appartamento e si rifiuta di ascoltare Annie quando gli dice che dovrà cercare un’altra persona che badi a lui, visto che lei sta per trasferirsi a Parigi. Poco dopo, Annie esce e quando rientra è cambiata, e Anthony non la riconosce.
Comincia così un viaggio nella mente confusa e in crisi di Anthony, che porta la realtà intorno a lui a disgregarsi e mutare continuamente. Nulla è come sembra, in The Father, e lo stesso spettatore è costretto ad accorgersene molto presto.
La struttura teatrale di The Father
Che The Father sia l’adattamento cinematografico di un’opera teatrale appare evidente fin dalle prime scene. La realtà all’interno della pellicola è sospesa, cristallizzata nell’ambiente dell’appartamento e delle sue stanze, queste però in continuo mutamento. Camera da letto, soggiorno e cucina restano sempre le stesse, ma cambiano di volta in volta gli oggetti che le arredano.
Così come cambiano gli attori che interpretano Annie e, a seconda delle scene, il marito Paul (Olivia Colman spicca però sul resto del cast). L’intera struttura visiva si fa metafora della confusione mentale di Anthony, che rivive spesso gli stessi dialoghi e gli stessi episodi, o che perde contatto con i volti e le parole delle persone che lo circondano.
Ad aleggiare sospesa sulla storia c’è la figura di Lucy, figlia prediletta che non va mai a trovare il padre, e della quale vediamo solo un dipinto appeso alla parete e una fotografia. Il rapporto tra Annie e il padre, quello tra lei e il marito e le dinamiche di vita in un appartamento con una persona affetta da demenza senile sono i punti chiave del film. Che in una serie di plot-twist si svela lentamente mostrandoci quello che c’è davvero sotto l’intera struttura.
Su tutto, brilla un Anthony Hopkins intenso ed emotivamente destabilizzante. La sua interpretazione è destinata a rimanere impressa a lungo come una delle migliori del cinema moderno. E in perfetta armonia con regia e sceneggiatura, rende The Father una pellicola memorabile e altamente consigliata.
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