21 Novembre 2024
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I videogiochi, ad oggi, non possono essere più considerati soltanto un mezzo attraverso il quale svagarsi e sfidare gli amici. Gli eSport muovono un mercato fatto di sponsorizzazioni miliardarie, e gli eGamers sembrano sempre più simili ad atleti più “classici”, solo con il joystick al posto di una racchetta o un’asta per il salto in lungo.

Una ricerca del New York Institute of Technology afferma che gli eGamers dovrebbero essere trattati come atleti da un punto di vista medico, necessitando quindi di una specifica assistenza per garantirne non solo le prestazioni, ma anche la salute psicofisica.

Le interviste agli eGamers

I ricercatori nel campo della medicina osteopatica dello sport hanno intervistato 65 universitari giocatori di eSport appartenenti a 9 diversi college americani. Raccogliendo i dati, è stato possibile sottolineare come i programmi di allenamento degli eGamers comprendessero in media da cinque a dieci ore di allenamento al giorno, e come molti videogiocatori segnalassero anche lesioni fisiche derivate da questi ultimi.

Anche se il senso comune porterebbe a pensare che un giocatore di eSport non abbia bisogno del supporto medico, essendo questa un’attività sedentaria, i professionisti nel campo del gaming possono effettivamente essere soggetti a problemi di salute e subire infortuni cronici che ne compromettono non solo la carriera, ma anche il benessere.

I disturbi più comuni che sono stati segnalati sono stati dolore alla mano (32%), dolore al polso (36%), dolore al collo e alla schiena (42%) e affaticamento degli occhi (56%). Il dato più interessante è che solamente il 2% dei soggetti intervistati che avevano sofferto di queste problematiche avevano provato a consultare un medico.

L’eccessiva esposizione alla luce LED degli schermi utilizzati per giocare, inoltre, può danneggiare le retine e provocare delle deficienze nei livelli di melatonina che compromettono il ciclo sonno-veglia. Non a caso, un altro tipico sintomo degli eGamers è rappresentato dai disturbi del sonno.

Supportare i giocatori e tenersi al passo con il mondo

Soprattutto in virtù dell’esplosione di questa attività e della formazione di squadre universitarie che si dedicano agli eSport costantemente, secondo i ricercatori è necessario fornire a chi pratica questa disciplina lo stesso livello di prevenzione e trattamento degli infortuni previsto per gli atleti tradizionali.

Si richiede, quindi, un costante supporto medico per identificare ed affrontare anche quei comportamenti che potrebbero sfociare nella dipendenza, oltre che in cambiamenti disfunzionali nelle prestazioni accademiche o lavorative e lesioni croniche.

Un modo per stare al passo con un mondo sempre più tecnologico che non può essere ignorato, e che necessita di un adeguamento anche in direzioni impronosticabili fino a pochi decenni fa.

Fonti:

“Managing the health of the eSport athlete: an integrated health management mode” by Joanne DiFrancisco-Donoghue, Jerry Balentine, Gordon Schmidt, and Hallie Zwibel in British Medical Journal Open. Published January 21 2019. doi:10.1136/bmjsem-2018-000467

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