23 Novembre 2024
Il canguro della grotta di Balanggarra

L'esame al radiocarbonio ha permesso di stabilire in circa 17300 anni l'età di questa pittura rupestre assai ben conservata (Credit: Università dell'Australia Occidentale)

Tre nidi di vespa sotto la tinta, tre sopra: così è stato datato il canguro raffigurato in una grotta australiana.

Le vespe corrono in aiuto dei paleoantropologi. In un certo qual modo.
È infatti grazie ai nidi di quelle che sono genericamente note come vespe vasaie o vespe del fango che è stato possibile datare quello che a oggi risulta essere il più antico dipinto su roccia in Australia.

Una piccola grotta, quasi un anfratto, conserva un tesoro

Si tratta di una pittura rupestre raffigurante, non a sorpresa, un canguro ubicata in una piccola grotta a Balanggarra, nella regione di Kimberley, nel nord-ovest del Paese. Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Università dell’Australia Occidentale e dell’Università di Melbourne in collaborazione con i Traditional Owners (gli “antichi proprietari” di una terra, il sito si trova in un’area protetta), rappresentanti la tutela della cultura aborigena.

Gli studiosi sono stati in grado di identificare sei resti di nidi realizzati dalle vespe vasaie, contenenti quindi materiale biologico databile tramite le tecniche al radiocarbonio; tre si trovavano al di sotto dello strato di pittura e tre al di sopra, quindi è stato possibile determinare con notevole precisione l’età del dipinto, compresa fra i 17100 e i 17500 anni.

Il sito è una sorta di galleria d’arte preistorica

Esami stilistici erano già stati compiuti sulle numerose vicine opere rupestri e gli specialisti avevano potuto effettuare una prima stima sui diversi periodi in cui vennero realizzati, lungo un arco di millenni, facendo risalire il canguro a una sorta di antica corrente artistica in cui gli animali venivano tipicamente rappresentati a grandezza naturale.

I dipinti sono inoltre visualmente analoghi a quelli rinvenuti sulle isole del sud-est asiatico e vecchi di 40000 anni, indicativo di una probabile eredità culturale e della storia di migrazioni umane fra continenti, lasciando aperta la strada alla ricerca di ulteriori e più antichi dipinti su roccia in Australia, che peraltro si sa essere abitata dall’uomo da circa 60000 anni.

L’esame sul canguro della grotta di Balanggarra fa parte di un progetto di ricerca più ampio che prevede uno studio analogo per la datazione di sedici pitture rupestri. Per ulteriori dettagli: “Ages for Australia’s oldest rock paintings”, Nature Human Behaviour.

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