21 Novembre 2024
Gliese 486 b visto dalla superficie

Rappresentazione artistica della superficie di Gliese 486b: un po' meno caldo di Venere, la sue condizioni lo rendono particolarmente adatto per gli studi dell'atmosfera tramite tecniche spettrografiche (Credit: RenderArea)

Su scala galattica, Gliese 486 b è un nostro vicino di casa e presenta condizioni di osservabilità eccezionalmente favorevoli.

Esistono due tecniche principali per l’individuazione di pianeti in orbita intorno a una stella: il metodo del transito sfrutta il calo della luminosità stellare quando un altro oggetto gli passa davanti, mentre il metodo della velocità radiale si basa sulle oscillazioni della stella conseguenza dell’attrazione gravitazionale di un pianeta.

Naturalmente in entrambi i casi si tratta di dati ottenibili tramite strumenti molto sensibili e ciascuno fornisce una quantità limitata di informazioni. Ma a volte si verifica il raro evento di un pianeta rilevabile attraverso entrambe le metodologie contemporaneamente e i dati combinati possono consentire un balzo nella comprensione delle caratteristiche del corpo celeste in questione: è il caso di Gliese 486 b.

Un pianeta roccioso vicino a noi

Scoperta dal team di Trifon Trifonov del Max Planck Institute for Astronomy, si tratta di una super Terra, 2,82 volte la massa del nostro pianeta e 1,3 volte il raggio, in orbita intorno a una nana rossa di 0,3 masse solari, Gliese 486 (nota anche come Wolf 437 e Toi-1827) e vanta un’ulteriore caratteristica importante ai fini della ricerca futura: esso è ubicato relativamente vicino a noi, 26,4 anni luce, il terzo esopianeta più vicino fra quelli che dal nostro punto di vista transitano davanti al proprio sole.

La scoperta è avvenuta attraverso il metodo dei transiti grazie al satellite Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite) e per la velocità radiale con CARMENES (Calar Alto high-Resolution search for M dwarfs with Exoearths with Nearinfrared and optical Echelle Spectrographs), spettrografo dell’osservatorio Calar Alto, in Spagna.

Non siamo di fronte a un mondo abitabile

Nonostante la densità di 7 grammi per centimetro cubo suggerisca una composizione simile alla Terra, a base di ferro e silicati, per altri aspetti è decisamente più simile a Venere che al nostro pianeta: è molto vicino alla nana rossa, 0.017 Unità Astronomiche contro 1 UA che rappresenta la distanza Terra-Sole, tanto che completa un’orbita (un anno) in appena 1,48 giorni. La temperatura superficiale è intorno ai 700 kelvin, oltre 400 centigradi. Un po’ meno di Venere e non abbastanza affinché sia un mondo di lava ma tanto da renderlo di particolare interesse per lo studio spettroscopico e le curve di fase, ovvero le variazioni nello spettro a seconda del cambiamento dell’incidenza dei raggi del suo sole man mano che il pianeta si sposta.

Queste osservazioni, agevolate dal fatto che Gliese 486 b (denominato anche Toi-1827.01) sia un oggetto relativamente luminoso e vicino permetteranno studi approfonditi attraverso diversi telescopi in modo particolare per cercare di comprendere la composizione e il comportamento della sua atmosfera. Questi dati risulteranno per comparazione preziosi anche nel processo di ricerca di mondi abitabili.

Per ulteriori informazioni: “A nearby transiting rocky exoplanet that is suitable for atmospheric investigation”, Science.

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