George Clooney è regista e protagonista del nuovo The Midnight Sky, sbarcato su Netflix alla fine del 2020. La pellicola è un particolarissimo e intenso racconto a metà tra space-opera e post-apocalittico, tratto dal romanzo La distanza delle stelle di Lily Brooks-Dalton.
Trama
Un misterioso cataclisma ha devastato la civiltà, costringendo gli esseri umani a rifugiarsi sottoterra. Tutti tranne Augustine Lofthouse (George Clooney) astronomo affetto da un male terminale che ha scelto di rimanere nella base di osservazione in Artide, dove ha vissuto negli ultimi anni. Qui, in mezzo alla sua routine fatta di terapie e gesti quotidiani, Lofthouse si scontra con due imprevisti.
Il primo è che l’evacuazione della base ha lasciato indietro una bambina: la piccola Iris, di appena sei o sette anni, che non parla ma sembra affezionarsi subito a lui. Il secondo, che un gruppi di astronauti in missione su un esopianeta è di ritorno sulla Terra, e nessuno di loro sa quello che è accaduto. Così, Augustine e Iris cominciano un duro viaggio verso un’altra base, nella speranza di mettersi in contatto con la nave e di aiutare chi è ancora a bordo.
La duplice anima di The Midnight Sky
Il nuovo film di George Clooney è una di quelle opere destinate a far parlare di sé in modi spesso drasticamente opposti. D’altronde, la pellicola custodisce una doppia anima capace di dividere il pubblico. Da un lato, c’è chi si è trovato sbalestrato e infastidito dalla scelta di spezzare il film letteralmente a metà, in parte su una terra devastata e impervia e in parte nell’affascinante e spaventoso spazio.
Dall’altro c’è chi, come noi, ha amato la scelta con tutta se stessa. C’è infatti una delicata ma profonda bellezza nel racconto di Lily Brooks-Dalton e le scelte registiche di Clooney e di sceneggiatura di Mark L. Smith sono riuscite, a nostro avviso, a renderle perfetta giustizia. Terra e cielo coesistono nella pellicola in un perfetto bilanciamento di tempi e di ritmo.
Nessuna delle due ambientazioni toglie spazio all’altra ma anzi, si intrecciano svelando passo dopo passo quelli che sono i vibranti temi cardine del racconto. L’ossessione per la scoperta che isola spesso più di un cataclisma, il profondo e innegabile fascino dell’universo, il meraviglioso potere liberatorio della redenzione. E sopra tutto il resto la speranza, per un destino e un futuro migliori.
The Midnight Sky è un racconto intenso supportato da una regia e da una fotografia capaci di accentuare l’esperienza narrativa. La colonna sonora di Alexandre Desplat, inoltre, abbraccia la pellicola e la esalta, regalando veri e propri momenti destinati a rimanere impressi nella nostra memoria a lungo. Tra tutti, la meravigliosa scena dei cinque astronauti impegnati in una pericolosa e affascinante EVA.
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