Si chiama Neutron il vettore che nelle intenzioni di Rocket Lab sarà un concorrente diretto dei Falcon di SpaceX, ma non solo.
Dal primo lancio del piccolo Ātea nel 2009, un rapido sviluppo tecnologico
L’azienda neozelandese ha già al suo attivo l’Electron, un lanciatore a due stadi per carichi leggeri (fino a 225 chilogrammi e 500 km in orbita eliosincrona) che vanta al 20 gennaio 2021 diciotto voli fra test e contratti commerciali, con sedici successi e due fallimenti (il primo e il tredicesimo volo).
Il piano ora svelato da Rocket Lab riguarda un razzo in grado di portare un carico di 8 tonnellate in orbita bassa, 2 tonnellate sulla Luna e 1,5 tonnellate su Marte o Venere. Il Neutron, anch’esso un vettore a due stadi, sarà alto 40 metri per un diametro di 4,5 metri e il primo stadio sarà riutilizzabile: atterrerà su una piattaforma galleggiante in mare aperto, similmente al Falcon e a differenza dell’Electron che si adagia nelle acque oceaniche grazie a un paracadute.
Un lanciatore versatile
Il Neutron, viste le specifiche annunciate, potrà essere utilizzato per operazioni che variano dal dispiegamento in orbita di mega-costellazioni di satelliti (settore di grande importanza commerciale) a viaggi interplanetari, anelando quindi alla ancor più ristretta cerchia di aziende in grado di permettere missioni con equipaggio umano.
L’amministratore delegato dell’azienda, Peter Beck, ha inoltre annunciato che i lanci avverranno dalla Virginia’s Mid-Atlantic Regional Spaceport, struttura commerciale ubicata presso la NASA Wallops Flight Facility. L’accordo con l’ente aerospaziale americano permetterà di risparmiare evitando i costi di realizzazione di una struttura ex-novo e accelererà il progetto, il cui primo lancio è previsto per il 2024.
La Rocket Lab, fondata nel 2006 in Nuova Zelanda, dalle cui coste sono finora partiti gli Electron (base di lancio presso la penisola di Māhia), ha stabilito nel 2013 la sua sede principale in California. L’azienda ha già al suo attivo diversi accordi di collaborazione con la NASA e il governo degli Stati Uniti, sul cui suolo sorgerà la fabbrica per i nuovi razzi Neutron, anche se al momento ancora non è stata resa nota l’ubicazione esatta.