L’uomo come lo intendiamo oggi esiste da circa duecentomila anni, secondo le teorie più recenti (in precedenza si preferiva limitarsi a centomila anni), tuttavia i nostri antenati già considerati primati ma non ancora umani iniziarono la propria avventura sulla Terra molto prima. Ma quanto?
Finora il primate più antico mai scoperto era l’Archicebus achilles, i cui resti fossili rinvenuti in Cina nel 2013 sono datati 55 milioni di anni. All’epoca i dinosauri erano ormai estinti da parecchio, circa 11 milioni di anni. Ma una nuova scoperta ci porta a retrodatare la comparsa dei primati, portando con sé un’intrigante implicazione.
I primati vissero fianco a fianco con gli ultimi dinosauri?
Un nuovo studio da parte di un team di paleontologi prende in esame alcuni denti dissotterrati nel Montana, Stati Uniti; i risultati, una datazione a 65,9 milioni di anni fa, ovvero fra i 105.000 e i 139.000 dopo l’estinzione di massa al termine del Cretaceo, inducono a ritenere i Plesiadapiformi, gruppo tassonomico che include i più antichi progenitori dei primati (sebbene si parli di creature non più grandi di uno scoiattolo), avessero già iniziato la propria avventura quando i tirannosauri dominavano la catena alimentare.
I cinque molari conservati presso il Museo di Paleontologia dell’Università della California sono stati sottoposti a un’analisi ai raggi X al fine di realizzarne un modello tridimensionale agevolmente studiabile dai ricercatori: già la forma dei denti fornisce indicazioni sulla dieta seguita da questi antichi mammiferi, ma l’analisi approfondita ha permesso ai paleontologi di rendersi conto di trovarsi di fronte non a esemplari del già noto Purgatorius janisae, ma a un nuovo genus battezzato Purgatorius mckeeveri, in onore di Frank McKeever, un ranchero che come i suoi figli oggi aiutò gli scienziati nel loro lavoro sui fossili nella regione.
Dopo l’estinzione dei dinosauri, una nuova lotta per il predominio
I ricercatori ritengono le differenze nella forma dei molari dei due taxa, più acuminati nel Purgatorius janisae e più tondeggianti nel Purgatorius mckeeveri, siano indicativi dell’adattamento in senso onnivoro specializzato in rapporto alle risorse alimentari della regione e di un rapido percorso evolutivo: i Plesiadapiformi sarebbero vissuti fianco a fianco coi dinosauri nel Tardo Cretaceo per poi superare il disastro che ne causò l’estinzione.
I risultati di questo nuovo studio, che daranno certo origine a dibattiti (per esempio secondo alcuni si devono cercare conferme definitive alla datazione dei reperti), aiuteranno a comprendere meglio un periodo fondamentale lungo la storia dei primati, come si siano diversificati e come abbiano lentamente vinto la lotta per la sopravvivenza e la competizione con le creature a loro contemporanee dopo la scomparsa dei dominatori da cento milioni di anni, i dinosauri.
Fonte: “Earliest Palaeocene purgatoriids and the initial radiation of stem primates”, Royal Society Open Science, 24 febbraio 2021.