22 Novembre 2024
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L’attività sessuale prima del sonno aumenta l’ossitocina e riduce il cortisolo, l’ormone correlato allo stress. Sempre più ricercatori affermano che il sesso prima di coricarsi può aiutare a ridurre i sintomi dell’insonnia e , in generale, i disturbi del sonno.

Una semplice soluzione al problema dell’insonnia

Sono tantissime le persone che dichiarano di avere difficoltà ad addormentarsi e a rimanere addormentati. Lo stress causato dalla pandemia non fa che peggiorare le cose. Tuttavia, i consigli sull’insonnia raramente menzionano un potenziale aiuto per dormire non farmacologico che è gratuito e facilmente accessibile alla maggior parte delle persone: il sesso, con un partner o da solo.

Dopo l’orgasmo, i livelli di ossitocina e prolattina aumentano mentre i livelli di cortisolo diminuiscono. Il buon senso suggerisce che aumentare il livello degli ormoni del benessere nel corpo e ridurre i livelli dell’ormone dello stress aumenti le possibilità di addormentarsi.

Le ricerche recenti sul legame tra sesso e sonno

Ricerche più recenti suggeriscono che il sesso può ridurre lo stress e aiutare le persone con insonnia ad addormentarsi e rimanere addormentate. Sebbene sussistano ancora poche prove e alcuni studi non presentino misure oggettive, una review del 2016 dei ricercatori dell’Università di Ottawa ha concluso che il sesso rappresenta una possibile alternativa o aggiunta ad altre strategie di intervento per l’insonnia.

In realtà, questa è una conclusione che molte persone sembrano raggiungere da sole. Uno studio del 2019 su 778 persone della Central Queensland University, in Australia, ha dimostrato che sia gli uomini che le donne percepiscono di addormentarsi più velocemente e meglio a seguito di un orgasmo con un partner o da soli.

I tabù che limitano la divulgazione

Secondo i ricercatori, le questioni etiche spesso ostacolano gli studi che coinvolgono il sesso, soprattutto quando è necessario essere presenti durante l’attività sessuale dei soggetti. Ci sono anche sfide logistiche legate al sonno, come il prelievo di campioni di sangue per misurare l’attività ormonale durante e dopo l’orgasmo senza interrompere la sonnolenza.

La soluzione potrebbe essere l’utilizzo di sistemi di polisonnografia portatili, risolvendo alcuni di questi problemi portando il laboratorio in camera da letto piuttosto che la camera da letto in laboratorio. In ogni caso, ridurre lo stigma che circonda il sesso e il sonno rimane un ostacolo molto più grande da superare.

Con il tempo, inoltre, una prospettiva meno imbarazzata riguardante il sesso si sta facendo largo nella ricerca. Poter contare su maggiori fonti di informazione sull’argomento potrebbe risultare un vantaggio chiave nella battaglia non solo nell’ambito del sonno, ma anche in altri campi di studi dello stress, che potrebbero trovare in una ricerca più profonda dei contesti sessuali un alleato prezioso.

Fonti:

Bump and Sleep: How Sexual Intercouse Can Improve Sleep of Women with Insomnia

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