La primavera del 2021 apre le porte ad una grande mostra dal titolo “Arte e musica. Dal Simbolismo alle avanguardie”, incentrata sui molteplici rapporti esistenti fra la musica e le arti visive nell’età contemporanea, in particolare negli anni che vanno dalla stagione simbolista fino alle avanguardie artistiche che hanno caratterizzato i primi decenni del Novecento. L’esposizione, visitabile dal 1° aprile al 4 luglio 2021 presso il Palazzo Roverella di Rovigo, è stata promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con la collaborazione dell’Accademia dei Concordi e il Comune di Rovigo, ed è curata dallo storico dell’arte Paolo Bolpagni.
Il tema della mostra
La mostra “Arte e musica. Dal Simbolismo alle avanguardie” intende condurre il visitatore all’interno di un percorso espositivo che racconta le relazioni, le corrispondenze e gli intrecci che legano l’elemento musicale alle arti visive, a partire dalla fine del XIX secolo, quando comincia ad affermarsi in tutta Europa un filone pittorico che si ispira alle opere del grande musicista e compositore Richard Wagner, per approdare alle opere dei maggiori protagonisti delle avanguardie europee.
Di grande importanza fu la mostra del 1902 tenutasi presso il Palazzo della Secessione di Vienna dedicata a Ludwig van Beethoven, che voleva celebrare la stretta connessione fra le arti. Fulcro dell’intera esposizione fu il celebre Fregio di Beethoven realizzato da Gustav Klimt, che si ispirava all’Inno alla gioia della Nona Sinfonia.
Arte e musica: fusione fra le arti
In seguito, a partire dagli anni ’10 del Novecento, la musica di Johann Sebastian Bach diviene un modello e un punto di riferimento assoluto per numerosi pittori d’avanguardia, come ad esempio Vasilij Kandinskij, Paul Klee, Frantisek Kupka, Félix Del Marle e Augusto Giacometti, in cui la pittura volge approda all’astrattismo e diviene un mezzo per dipingere la musica, per catturare l’immaterialità dei suoni.
L’esposizione ci racconta come l’elemento musicale è un riferimento centrale anche nei movimenti d’avanguardia del Cubismo e del Futurismo (si vedano i cosiddetti “intonarumori” di Luigi Russolo), del Neoplasticismo, con le opere di Piet Mondrian, per arrivare fino al Dadaismo e al Surrealismo, con Francis Picabia e Salvator Dalì.
In questa spettacolare mostra, il visitatore avrà dunque l’occasione di addentrarsi in un viaggio che va dal Simbolismo alle avanguardie del Novecento per scoprire e per analizzare tutte le interazioni esistenti fra la musica e l’arte, offrendo al pubblico gli esempi significativi che hanno caratterizzato ed influenzato in maniera reciproca le varie opere e gli artisti di ogni periodo storico.