Secondo un nuovo studio portato avanti dagli psicolinguisti dell’HSE Center for Language and Brain di Mosca, durante la lettura le persone non sono solo in grado di prevedere la parola successiva a quella letta, ma anche le proprietà grammaticali delle frasi stesse, e queste due skill starebbero alla base della possibilità di leggere più velocemente.
Il metodo classico in psicologia
Negli ultimi 50 anni l’abilità di prevedere la parola successiva nel discorso di un’altra persona o durante la lettura è stata descritta da numerosi studi in psicologia; tale capacità ci permette di elaborare le informazioni più velocemente.
Nuove evidenze più recenti hanno dimostrato che durante la lettura, le persone possono non solo prevedere parole specifiche, ma anche le loro proprietà (ad esempio, la parte del discorso che si sta leggendo o sentendo o anche la semantica).
Per comprendere la prevedibilità di una determinata parola in un contesto, i ricercatori di solito utilizzano dei task di tipo cloze, all’interno dei quali si richiede di completare una frase con una parola. In base al numero di persone che inseriscono la stessa parola in un contesto, è possibile quindi asserire con che probabilità quella parola sarà presente.
L’altro approccio per prevedere la probabilità delle parole nel contesto è l’uso di modelli linguistici che sfruttano l’intelligenza artificiale, i quali forniscono probabilità delle parole basandosi su un grande corpus di testi.
Una rete neurale per facilitare la ricerca in ambito linguistico
Gli autori dell’articolo avevano l’obiettivo di scoprire se i madrelingua russi potessero prevedere le proprietà grammaticali delle parole e se le probabilità del modello linguistico potessero diventare una sostituzione affidabile delle probabilità data dai compiti cloze.
Analizzando le risposte di 605 madrelingua russi nel compito cloze in 144 frasi si è visto come le persone possano prevedere con precisione la parola specifica in circa il 18% dei casi. La precisione della predizione di parti del discorso e le caratteristiche morfologiche delle parole (sesso, numero e maiuscole / minuscole; tempo, numero, persona e genere dei verbi) variava invece tra il 63% e il 78%.
Utilizzando una rete neurale addestrata sul Russian National Corpus nello stesso compito, la precisione ottenuta è sembrata essere paragonabile alle risposte delle persone nell’esperimento. Bisogna sottolineare, inoltre, che la rete neurale riusciva a predire le parole a bassa probabilità meglio degli umani, predicendo invece le parole ad alta probabilità peggio degli umani.
La velocità di lettura passa attraverso la conoscenza della grammatica
La seconda parte dell’esperimento, invece, aveva lo scopo di determinare in che modo le probabilità di predizione influissero sulla velocità di lettura; per esaminare ciò, i ricercatori hanno analizzato i dati sul movimento degli occhi in 96 persone che stavano leggendo le stesse 144 frasi.
I risultati hanno mostrato come, con l’aumento della probabilità di indovinare la parte del discorso, il sesso, il numero di nomi e il tempo dei verbi, aumentasse anche la velocità della persona nella lettura.
I ricercatori asseriscono quindi che in lingue con una morfologia ricca come il russo, la velocità è in gran parte correlata alla predizione delle proprietà grammaticali delle parole. In secondo luogo, queste nuove evidenze sull’uso di un modello linguistico potranno semplificare notevolmente il processo di ricerca nei prossimi anni.
Fonti:
“Morphosyntactic but not lexical corpus-based probabilities can substitute for cloze probabilities in reading experiments” by Anastasiya Lopukhina et al. PLOS ONE
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