La “dolce” storia del cioccolato dalle origini ai giorni nostri: come, da vizio riservato alle classi più ricche, è diventato un cibo apprezzato e diffuso in tutto il mondo.
Alzi la mano chi, tra i nostri lettori, non ama il cioccolato! Fondente, al latte, bianco, cremoso, nougat, al pistacchio, ai frutti rossi e così, il dolce più famoso del mondo, apprezzato da grandi e da piccini, è l’immancabile compagno non solo del Natale, della Pasqua e del Carnevale, ma anche di golosi fine pasto.
Presente nei liquori, nei dolci, nelle creme spalmabili e sì, anche nei prodotti di bellezza, il cioccolato è uno dei cibi più antichi che si conoscano sul pianeta Terra, nonché uno dei più amati, non solo per il suo gusto e per la sua dolcezza, ma anche per le sue proprietà.
Basta infatti un quadretto di cioccolato fondente per risollevarci il morale oppure per scacciare via la tristezza nei momenti no…e i Maya lo sapevano già prima ancora dei nostri dottori!
Ti sei mai chiesto però quando è cominciata la lunga storia d’amore del genere umano con il cioccolato? Bene, mettiti comodo, perché tra poco ti accompagneremo in un viaggio alla scoperta della storia del cioccolato e di come, da vizio riservato esclusivamente all’élite nobiliare, è diventato uno dei dolci più amati e diffusi in tutto il mondo.
Cioccolato ed essere umano: una storia d’amore iniziata più di cinque millenni fa!
La storia del cioccolato e della sua relazione d’amore con l’essere umano è iniziata più di cinque millenni fa.
Prodotto dai semi degli alberi di cacao tropicali, originari delle foreste pluviali dell’America centrale e meridionale, il cioccolato è stato a lungo considerato “il cibo degli dei” e, in seguito, una prelibatezza per l’élite.
Ma, e qui ti stupirai se non lo sai ancora, è solo in tempi “più recenti” che il cioccolato ha cominciato ad essere consumato sotto forma di golose tavolette, perché prima era una bevanda decisamente…amara!
Che però, già nell’America precolombiana, era molto apprezzata non solo per i suoi effetti afrodisiaci, ma anche altamente energetici.
Quando è nato il cioccolato: le origini
Gli archeologi hanno scoperto le prime tracce di cacao nelle ceramiche utilizzate dall’antica cultura Mayo-Chinchipe 5300 anni fa nella regione amazzonica dell’Ecuador.
Il cioccolato però ha svolto un ruolo importante nella politica, nella spiritualità e nell’economia di tutte le antiche civiltà mesoamericane, che macinavano i semi di cacao tostati, fino ad ottenere una pasta, e li mescolavano poi con acqua, vaniglia, peperoncino e altre spezie per preparare una bevanda al cioccolato molto schiumosa.
Gli antichi mesoamericani credevano che il cioccolato fosse un potenziatore di energia, nonché un afrodisiaco con qualità mistiche e medicinali.
I Maya, che consideravano il cioccolato un dono degli dei, usavano il cioccolato per le cerimonie sacre e per le offerte funebri.
I più ricchi bevevano bevande al cioccolato schiumose, mentre la gente comune si accontentava di consumare il cioccolato in un piatto freddo simile al porridge.
Quando gli Aztechi iniziarono a diffondersi in Mesoamerica nel 1400, anche loro cominciarono ad apprezzare il cacao.
Dal momento che non potevano coltivarlo sugli altopiani aridi del Messico centrale, iniziarono a scambiarlo con i Maya in cambio di fagioli, visto che li usavano persino come valuta.
Nel 1500 infatti gli Aztechi potevano acquistare un giovane tacchino o una lepre in cambio di 100 fagioli.
Anzi, secondo un racconto storico, arrivato fino ai giorni nostri, Montezuma II, il sovrano azteco del XVI, beveva 50 tazze di cioccolato al giorno da un calice d’oro per aumentare la sua libido e prima degli incontri amorosi con le sue spose.
Di Francesca Orelli
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