Brillante, intrigante e fin troppo breve. Lupin è la nuova serie Netflix di produzione francese, creata dalla Gaumont e con un meraviglioso Omar Sy nei panni del ladro gentiluomo. Come si intuisce anche dal titolo, la serie è liberamente ispirata alle avventure di Arsenio Lupin, celebre ladro nato dalla penna di Maurice Leblanc.
Un Lupin in chiave moderna
Assane Diop (Omar Sy) è un ladro, forse il migliore di Parigi. Cresciuto leggendo le gesta di Lupin, ha tratto ispirazione dalle sue avventure per costruire la sua fama di ladro gentiluomo. Nel suo passato però c’è un punto irrisolto: l’arresto e il suicidio del padre, avvenuti dopo l’accusa di furto del gioiello più prezioso della collezione dei ricchi Pellegrini.
Quando la splendida collana dei Pellegrini fa di nuovo la sua comparsa in un’asta al Louvre, per Assane è l’occasione giusta per fare di nuovo i conti con il passato. E per scoprire una verità che 25 anni prima aveva ignorato, ma che ora reclama tutta la sua attenzione.
Sotto l’ombra di Arsenio Lupin
Il fulcro della serie, nonché l’elemento che più abbiamo apprezzato, è ovviamente il rimando alle avventure di Arsenio Lupin. Il personaggio di Omar Sy è infatti da sempre un grande ammiratore delle storie scritte da Leblanc, e molti dei suoi furti ne hanno seguito le tracce. Travestimenti, rapimenti, ingegnose vie di fuga e sparizioni clamorose in piena luce del sole. Diop è un maestro degno di Arsenio Lupin, e di questo lo spettatore ne è ben conscio.
La storia del suo passato si intreccia a quella delle sue avventure da ladro, in cinque episodi da 45 minuti l’uno che sono un assaggio succulento ma decisamente troppo corto. George Kay e François Uzan hanno infatti ideato un protagonista capace di trascinarci per quasi cinque ore di intrighi senza che questi diventassero mai ripetitivi o banali. E anzi, facendoci dispiacere di non poterne avere di più.
Regia, dialoghi ed eventi sono intriganti e gustosi, complice soprattutto il fascino di Omar Sy e la sua naturalezza sullo schermo. Peccato che, fin qui, lo spazio per approfondire gli altri personaggi sia stato forse un po’ ridotto, soprattutto per quanto riguarda l’ex-moglie di Diop, qui interpretata da una convincente Ludivine Sagnier e il brillante investigatore Youssef Guedira (Soufiane Guerrab) l’unico in grado di intuire il legame tra Diop e Lupin.
Da quello che sappiamo, però, i cinque episodi rilasciati l’8 gennaio non sono che una prima parte delle vicende, che dovrebbero vedere un seguito entro la fine del 2021. Nell’attesa, a noi è venuta un’incredibile voglia di leggere le opere di Maurice Leblanc e di conoscere il mito che ha ispirato Diop e i suoi incredibili furti.
Da dove cominceremo? Probabilmente proprio da Arsenio Lupin e la collana della regina.
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