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Storia della vaccinazione: da Edward Jenner ai no vax

Mentre il mondo continua ad affrontare la grande sfida lanciata dalla pandemia di Covid-19, gli scienziati sono sul punto di scoprire un vaccino contro il nuovo Coronavirus che ci permetterà di tornare ad una vita normale. La storia della vaccinazione però è piena di momenti salienti: dalla scoperta del primo vaccino, avvenuta nel XVIII secolo, da parte del medico Edward Jenner alla comparsa del movimento moderno dei no vax, eccone alcuni.

Fin dai tempi più antichi, il vaiolo ha devastato il globo, colpendo tutte le civiltà e tutti i ceti sociali.

Con un tasso di mortalità devastante e nessuna cura efficace, milioni di persone morivano ogni anno e, quelli che riuscivano a sopravvivere all’assalto della malattia, rimanevano gravemente sfigurate da profonde cicatrici, tanto che il vaiolo venne ribattezzato anche come “il mostro maculato”.

Il vaiolo fu anche un serial killer di grande successo, persino più del Covid-19, e potrebbe esserlo ancora, se non fosse stato per un uomo: il medico e chirurgo inglese Edward Jenner.

Edward Jenner: il “papà” del primo vaccino dell’età moderna

Durante il XVIII secolo, la tradizionale inoculazione di vaiolo, nota come “variolazione”, era pericolosa poiché comportava l’infezione di una persona sana con una forma lieve della malattia nella speranza di aumentare l’immunità.

Edward Jenner, che quando era appena uno scolaro aveva avuto una straziante esperienza con la variolazione, cercò di trovare una barriera più sicura contro il vaiolo.

Dal suo studio medico di Berkeley, nel Gloucestershire, iniziò le sue ricerche, senza dubbio con il consiglio del suo mentore, John Hunter, che gli riecheggiava nelle orecchie:

Non pensare: prova!”

Jenner notò che le lattaie locali, che soffrivano di vaiolo bovino, un’affezione molto meno dannosa contratta dal bestiame, sembravano immuni al vaiolo.

Incoraggiato da questa scoperta, Jenner voleva verificare se il vaiolo bovino potesse essere usato per salvare vite umane e c’era solo un modo per scoprirlo.

Il 14 maggio 1796 Jenner prelevò un po’ di pus dalle lesioni di una paziente con vaiolo bovino, la lattaia Sarah Nelmes, e lo trasferì al figlio di otto anni del suo giardiniere, James Phipps.

Il ragazzo si ammalò nei nove giorni successivi, ma poi si riprese completamente. Jenner intraprese quindi il passo rischioso, ed eticamente discutibile, di infettare Phipps con una lieve dose di vaiolo per testare la sua “vaccinazione” (dal nome vacca, che in latino significa “mucca”).

Con grande gioia di Jenner, non si sviluppò alcun vaiolo e il primo vaccino fu un successo travolgente.

Il vaccino di Jenner si diffuse, sostituendo rapidamente la variolazione, guadagnandosi consensi in tutto il mondo, specialmente dopo il 1803, quando una spedizione speciale salpò per le Americhe per vaccinare migliaia di persone.

Il vento era cambiato: il vaiolo era stato sconfitto.

Il lavoro per liberare il mondo da una delle sue malattie peggiori, e più diffuse, avrebbe potuto richiedere secoli, ma nel 1980 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ne ha annunciato il totale sradicamento con la frase:

Il vaiolo è morto!”

L’ascesa dei movimenti no vax

Oggi la vaccinazione è una pratica comune in tutto il mondo. Negli ultimi anni, tuttavia, i movimenti anti vaccinazione (noti anche come no vax o anti-vaxxer) sono diventati sempre più espliciti nella loro opposizione alla procedura medica, sviluppando grandi dibattiti sui social media e organizzando marce e manifestazioni.

Tra queste organizzazioni, la corsa per trovare un vaccino contro il Covid-19 si è rivelata una questione particolarmente controversa.

Mentre i medici promuovono un vaccino come la soluzione alla pandemia globale, i no vax sono preoccupati per l’efficacia e per la sicurezza di tale vaccino, con sentimenti che vanno dalla lieve preoccupazione all’ostilità più totale.

Il movimento no vax però non è un fenomeno contemporaneo e “figlio” della pandemia di Covid-19.

Quando la vaccinazione diventò una pratica comune nel XIX secolo, lo Stato iniziò a voler far vaccinare tutte le persone.

Questa vaccinazione “forzata” ha portato, peraltro, alla nascita dei movimenti no vax, diffusi soprattutto tra le classi operaie, che non volevano che lo Stato governasse i loro corpi.

Di Francesca Orelli

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