Il 2020 è stato un anno molto difficile, sia per l’emergenza sanitaria rappresentata dalla pandemia di Covid-19, sia per l’emergenza economica che l’ha accompagnata, tanto che, ad oggi, si è guadagnato il titolo di anno più infelice per l’umanità. Eppure, malgrado le difficoltà del caso, l’archeologia non si è mai arresa, tanto che oggi possiamo vantare 10 nuove scoperte archeologiche, tra le più significative, che sono avvenute proprio nel 2020.
Malgrado sia stata messa a dura prova dalla pandemia di Covid-19, malgrado le difficoltà del lockdown e delle restrizioni, che hanno portato alla cancellazione di numerose spedizioni, l’archeologia non si è mai arresa.
Tanto che, a pochi giorni dalla fine di quello che è già passato negli annali della storia come l’anno più infelice per l’umanità, oggi possiamo vantare ben 10 nuove scoperte archeologiche, davvero significative, avvenute proprio nel 2020.
Eccole in ordine di apparizione per la gioia dei fan dell’archeologia e dei lettori del Giardino.
1.Il gatto di Nazca
Un geoglifo, lungo 120 piedi, raffigurante un gatto è stato scoperto in Perù nel 2020 ed è il più recente tra i misteriosi disegni che siano stati scoperti nel sito di Nazca.
Il geoglifo era fortemente eroso e appena visibile, ma il lavoro di conservazione ha rivelato un’immagine più completa del gatto, che assomiglia un po’ al disegno di un bambino.
Gli archeologi stimano che il geoglifo sia stato realizzato tra il 200 e il 100 avanti Cristo, quindi nello stesso tempo in cui vennero realizzati molti dei disegni di Nazca.
2.Arte amazzonica proveniente dall’Era Glaciale
Nel 2020 gli archeologi hanno annunciato il rinvenimento di una “tela” artistica proveniente dall’Era Glaciale, lunga 12,9 chilometri, che risale tra gli 11’800 e i 12’600 anni fa.
Disegnate usando l’ocra, le immagini sono state scoperte nella foresta amazzonica e includono raffigurazioni di mastodonti, bradipi giganti e altri animali ormai estinti che vivevano a quell’epoca.
Le immagini sono state disegnate sulle colline sopra tre rifugi rocciosi nell’Amazzonia colombiana.
I disegni includono anche impronte di mani umane, disegni geometrici, immagini di cervi, di tapiri, di alligatori, di pipistrelli, di scimmie, di tartarughe, di serpenti, di istrici, di cavalli e di altri animali.
Gli scavi sono stati resi possibili grazie al trattato di pace del 2016, che ha posto fine alle ostilità tra il governo colombiano e la FARC, un gruppo di guerriglieri ribelli.
Con l’inizio della pace, la regione è diventata accessibile agli archeologi.
3.Mummie a bizzeffe!
Nell’estate del 2020, gli archeologi egiziani hanno scavato una serie di pozzi funerari nel sito di Saqqara e hanno trovato un numero sempre crescente di bare sigillate con mummie all’interno.
Il 14 novembre 2020, il conteggio era di oltre 100 bare con mummie all’interno e, man mano che gli scavi continueranno, è probabile che ne verranno trovate altre.
In Egitto le tombe venivano spesso saccheggiate, sia in epoca antica sia in epoca moderna, quindi il ritrovamento di così tante bare sigillate e indisturbate con mummie è una scoperta notevole.
Numerosi manufatti sono stati ritrovati all’interno delle bare, tra cui 40 statue che rappresentano Ptah-Soker, una divinità creata dalla fusione tra Ptah, il dio di Menfi, e Soker (scritto anche Sokar o Seker), che era il dio di Saqqara.
Tutti i ritrovamenti risalgono tra il 712 e il 30 avanti Cristo, epoca in cui l’Egitto venne controllato spesso da gruppi stranieri, come Assiri, Persiani e Greci.
4.La “tomba di Romolo”
Nel febbraio del 2020, gli archeologi hanno annunciato la scoperta della “tomba di Romolo” sotto la Casa del Senato del Foro Romano.
Secondo la leggenda, Romolo fondò Roma nell’VIII secolo avanti Cristo. Lui e suo fratello Remo furono presumibilmente abbandonati da bambini e cresciuti da una lupa.
Quando raggiunsero l’età adulta, i due fratelli entrarono in disputa su quale collina dovesse essere costruita Roma e Romolo uccise Remo.
Oggi la maggior parte degli archeologi considera la storia come mitologica e dubita che Romolo sia realmente esistito. Tuttavia gli antichi romani la presero molto sul serio, tanto che posero la sua tomba sotto il Senato, il cuore della politica romana.
All’interno della tomba gli archeologi hanno trovato un sarcofago vuoto, lungo 1,4 metri, fatto di una pietra vulcanica leggera, chiamata tufo, che è stata estratta dal Campidoglio sotto il Foro Romano.
La tomba è stata scansionata con il laser 3D e futuri scavi potrebbero rivelare ulteriori dettagli a riguardo.
5.Le cacciatrici
Nel 2020, l’idea che i maschi si occupassero solo della caccia alla selvaggina grande, mentre le femmine raccoglievano erbe e piante, si è rivelata sbagliata.
Gli archeologi infatti hanno trovato una sepoltura di 9000 anni di una cacciatrice in Perù.
È stata sepolta con un kit di attrezzi da cacciatore, che includeva punte di proiettili e fiocchi, e potrebbe aver cacciato le vigogne, le antenate selvatiche degli alpaca.
Gli studiosi, che hanno rinvenuto i resti della donna, credono che non si tratti di un caso insolito.
Analizzando altri 400 scheletri, rinvenuti in precedenza nell’emisfero occidentale, hanno infatti scoperto che 27 erano stati sepolti con strumenti adatti alla caccia della selvaggina grossa e, di questi, 11 appartenevano a individui di genere femminile.
Alla faccia di chi, ancora oggi, afferma che le donne siano il “sesso debole” e, in quanto tali, vadano “protette” dai pericoli…chissà cosa avrebbero avuto da dire le nostre progenitrici cacciatrici in merito?
A presto con la seconda parte delle 10 scoperte archeologiche più significative del 2020!
Di Francesca Orelli
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