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Segnale radio da Proxima Centauri: qual è l’origine?

Gli astronomi che hanno dato la notizia si sono affrettati a precisare di non aver trovato indizi sull’esistenza di civiltà extraterrestri tecnologicamente avanzate, ma il segnale radio associato a un pianeta in orbita intorno a Proxima Centauri presenta difficoltà nell’essere spiegato.

Rilevato fra l’aprile e il maggio del 2019 grazie al radiotelescopio del diametro di 64 metri dell’osservatorio di Parkes (Nuovo Galles del Sud, Australia), il segnale radio ha attirato l’attenzione per la frequenza ritenuta insolita, 982 MHz, e per essere coerente con gli spostamenti del pianeta intorno alla propria stella.

Il pianeta è stato definito “potenzialmente abitabile”, ma con serie controindicazioni

Proxima b ha una massa poco superiore a quella della Terra e fu scoperto nel 2016 in orbita nella fascia abitabile di Proxima Centauri, la più piccola delle tre stelle che formano il sistema Alfa Centauri nonché quella che più si avvicina in assoluto al sistema solare durante il proprio moto.

Tuttavia la natura stessa della stella rende problematica la presenza di vita su un pianeta a essa così vicino, una distanza inferiore rispetto a quella di Mercurio dal Sole. Le nane rosse come Proxima Centauri sono infatti tutt’altro che tranquille e i frequenti brillamenti solari spazzerebbero periodicamente via l’atmosfera del pianeta, quand’anche riuscisse a formarsi.

La ridotta distanza fra i due corpi celesti fa inoltre sì che il pianeta sia probabilmente in rotazione sincrona con la stella, ovvero mostra sempre la stessa faccia come la Luna con la Terra. Ciò causerebbe un forte squilibrio, con una faccia perennemente bersaglio delle radiazioni solari e l’altra sempre al buio. Anche questo un serio ostacolo allo sviluppo della vita.

Un segnale “non naturale” ma difficilmente extraterrestre

La Breakthrough Listen Initiative è un progetto finalizzato alla ricerca di segnali radio potenzialmente rivelatori dell’esistenza di forme di vita intelligenti nell’universo; i dati raccolti soprattutto grazie al radiotelescopio Parkes ma anche altri osservatori come Green Bank e Lick, negli Stati Uniti, vengono messi a disposizione di chi voglia cimentarsi nella ricerca e finora ha rilasciato due petabyte di dati su rilievi relativi a onde radio comprese fra 1 e 12 GHz.

Il segnale rilevato rientra nella ristretta frequenza di quelli utilizzati per i manufatti umani, dai satelliti artificiali alle sonde spaziali; i ricercatori del Breakthrough Listen project dichiarano trattarsi al 99,9% di un’interferenza di origine terrestre, sebbene al momento la causa non sia stata scoperta. Una ricerca riguardo l’individuazione del segnale e sui metodi di studio impiegati vedrà la luce nei primi mesi del 2021 e nel frattempo si cerca di capire se il segnale sia ancora presente e rilevabile, anche e soprattutto attraverso ricerche indipendenti.

Si tratta comunque di gran lunga dell’anomalia più importante emersa grazie al progetto Breakthrough Listen, finora, tanto da essere paragonata al celebre Segnale Wow! rilevato in ambito SETI nel 1977.

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