21 Novembre 2024
L'esopianeta HD 106906 b

Rappresentazione artistica di HD 106906 b con "visuale" sulle due giovani stelle binarie dalla sua orbita estremamente inclinata (Credits: NASA, ESA, and M. Kornmesser (ESA/Hubble))

Un'orbita estrema, inclinata e molto ampia, proprio come quella dell'ipotetico Pianeta X. Ma HD 106906 b si trova a 300 anni luce da noi

Hd 106906 b, scoperto nel 2013, si trova nella costellazione della Croce del Sud ed è dotato di una massa pari a 11 volte Giove. Dista oltre 300 anni luce da noi e ben 737 unità astronomiche (una unità astronomica corrisponde alla distanza Terra-Sole) dalle due stelle al centro del sistema; proprio per questa ragione è stato un compito lungo e difficile ottenere informazioni sulla sua orbita, che si completa in 15000 anni.

Spulciando nell’archivio di Hubble

Sono stati necessari ben 14 anni di osservazioni accurate del telescopio spaziale Hubble (naturalmente includendo le immagini precedenti la scoperta risalente a sette anni fa), ma ne è valsa decisamente la pena visti i risultati sorprendenti: il team di ricercatori non si aspettava infatti un’orbita così estrema, allungata e inclinata, oltre il disco di detriti equivalente alla nostra Fascia di Kuiper.

Nel nostro sistema solare i pianeti si trovano tutti più o meno sullo stesso piano orbitale e un’inclinazione di alcune decine di gradi risulterebbe anomala. Ma il perché questo gigante gassoso si trovi in questa situazione in un sistema planetario lontano può forse aiutarci a risolvere un mistero oggetto di studi e ricerche proprio a casa nostra.

Secondo una teoria elaborata dagli astronomi, Hd 106906 b si sarebbe formato molto più vicino alle due stelle, circa 3 unità astronomiche; il disco circumstellare lo avrebbe sospinto verso le due stelle, ma questo avvicinamento ne avrebbe destabilizzato l’orbita a causa di una serie di complesse interazioni gravitazionali, spingendolo lontano come lanciato da una fionda; a questo però il transito di un’altra stella nelle vicinanze gli avrebbe impedito di abbandonare il sistema, ristabilizzandolo nell’orbita attuale. Alcune stelle che potrebbero essersi approssimate a sufficienza sono effettivamente state individuate grazie all’analisi dei dati ottenuti dal satellite Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea.

La ricerca di un pianeta molto oltre l’orbita di Plutone

Esattamente ciò che da noi potrebbe essere accaduto al teorizzato Pianeta X, la cui esistenza spiegherebbe una serie di anomalie riscontrate negli oggetti trans-nettuniani (ne abbiamo parlato in un precedente articolo). Nel nostro caso sarebbe stato Giove a “spingere via” il pianeta, ma anche in questo caso il transito di una piccola stella gli avrebbe impedito di uscire dal sistema solare conferendogli proprio un’orbita inclinata come quella dell’esopianeta, che in effetti sarebbe compatibile con le anomalie riscontrate.

Non sappiamo in realtà se esse siano effettivamente causate da un unico corpo di grande massa o da una serie di oggetti più piccoli, ma osservare il sistema Hd 106906 è un po’ come gettare uno sguardo sul nostro passato dal momento che esso dovrebbe essere molto giovane, appena 15 milioni di anni contro i 4,6 miliardi del sistema solare. L’eventuale allontanamento su un’ampia orbita del Pianeta X potrebbe anche da noi essere avvenuta poco dopo la formazione stessa del sistema.

Hd 106906 b è un osservato speciale e ne sapremo di più in futuro grazie alle osservazioni che verranno compiute attraverso il nuovo telescopio spaziale James Webb, che dovrebbe essere lanciato a ottobre del 2021.

Per approfondire: “First Detection of Orbital Motion for HD 106906 b: A Wide-separation Exoplanet on a Planet Nine–like Orbit”, pubblicato il 10 dicembre 2020 sul The Astronomical Journal.

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